Siglato l'accordo "Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale": sbloccati stipendi e concorsi pubblici. Soddisfatti i sindacati Cgil, Cisl e Uil
Il premier Mario Draghi e i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil hanno firmato oggi, a Palazzo Chigi, il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale”.
L’accordo prevede il rinnovo del contratto per circa 3,2 milioni di dipendenti statali, con un aumento medio di stipendio pari a 107 euro al mese, senza più i limiti legati ai premi di produttività nella Pubblica Amministrazione stabiliti nel 2017.
Il Patto siglato oggi prevede anche un rilancio dello smart working per i lavoratori del settore pubblico. “Se pensate allo sviluppo del lavoro smart working, come si dice in inglese, ci sarà anche una parola in italiano adatta per descriverlo”, ha commentato il presidente del Consiglio Draghi, sottolineando la necessità di un utilizzo più organico e strutturato del lavoro da casa rispetto a quello adottato attualmente per l’emergenza Covid.
“La pandemia – ha detto il premier – e il piano di rilancio e resilienza richiedono nuove professionalità e nuove forme di lavoro. Nuove professionalità richiedono investimenti e nuove regole. Questo è quello che oggi stiamo cominciando”, ha detto il presidente del Consiglio ai sindacati.
Grande apprezzamento per l’accordo espresso da parte dei segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.
“Il buon funzionamento del settore pubblico è al centro del buon funzionamento della società: se il primo non funziona la società diventa più fragile, più ingiusta. Consideriamo il ruolo centrale delle lavoratrici i e lavoratori pubblici”, ha aggiunto Draghi.
Oltre al rinnovo dei contratti con l’aumento degli stipendi, il Patto prevede anche, a quanto si apprende, lo sblocco dei concorsi per il settore pubblico, con un impegno ad allargare i fondi per i nuovi contratti a oltre i 3,375 miliardi attuali.
L’accordo si compone di sei articoli: rinnovi contrattuali relativi al triennio 2019-2021; lavoro agile; revisione dei sistemi di classificazione professionale; formazione del personale; sistemi di partecipazione sindacale; welfare contrattuale.
Il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” firmato dal premier Draghi, con Cgil, Cisl e Uil, “inaugura una nuova stagione di relazioni sindacali“, ha affermato il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.
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