Migliaia di posti di lavoro a rischio in tutta fiumicino. Il Covid presenta, come sempre in Italia, il prezzo più salato alle donne. Il servizio di Mara Azzarelli
Il mondo del lavoro ko. Sul nostro territorio una delle situazioni più drammatiche è quella di Fiumicino. Ma sono le donne, come sempre in Italia, quelle che pagano il prezzo più salato.
Lo spauracchio dei 5mila posti licenziamenti da Alitalia non è che l’ennesima tegola che rischia di abbattersi sul mondo del lavoro che ruota intorno al comune di Fiumicino. Difficile fare una stima di quante persone siano a rischio.
Impossibile sapere quanti in ambito aeroportuale riceveranno una lettera di licenziamento o non verranno mai richiamati nel caso degli stagionali. Ma non c’è solo l’aeroporto. Ci sono ristoratori, NCC, operatori turistici.
Ci sono i tassisti che, nello scalo romano, caricano una o due persone al giorno, quando va bene. A sollevare la questione, senza nascondere preoccupazione, è l’assessore al Lavoro del comune di Fiumicino Anna Maria Anselmi: “Le situazioni a rischio sono tantissime. La crisi è seria. Soprattutto per i giovani e per le donne”.
Ancora una volta il dramma riguarda tutti ma sono le donne quelle che si ritrovano per prima senza stipendio. In Italia il tasso di occupazione delle donne è di 18 punti percentuali più basso di quello degli uomini, il lavoro part time riguarda il 73,2% le donne ed è involontario nel 60,4% dei casi.
I redditi complessivi guadagnati dalle donne sul mercato del lavoro sono in media del 25% inferiori rispetto a quelli degli uomini.
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