Prognosi riservata per l’uomo attinto da un colpo di proiettile che è stato operato nella notte. Le indagini per tentato omicidio puntano a rintracciare il complice
Tentato omicidio. E’ questa l’ipotesi di reato sulla quale i carabinieri indagano riguardo all’episodio di ieri sera. Intanto, è fuori pericolo ma resta in prognosi riservata R.C. l’uomo di 38 anni che si è presentato al pronto soccorso con un proiettile nel torace. Nella notte un lungo intervento chirurgico ha rimosso l’ogiva che si era conficcata nel casso pleurico, senza intaccare cuore e polmoni.
E’ durata diverse ore l’operazione chirurgica effettuata all’ospedale “Grassi” di Ostia sul 38enne attinto da un colpo di pistola al petto (leggi qui). La toracotomia ha consentito l’asportazione dell’ogiva che, diversamente dalle prime informazioni, non si trovava nei piani muscolari di fianco allo sterno, bensì nel cavo pleurico. Solo per un caso, insomma, il proiettile non ha lesionato organi vitali come cuore e polmoni.
Le condizioni di R.C. sono giudicate serie e la prognosi resta riservata ma il paziente, salvo complicazioni, è considerato fuori pericolo.
I carabinieri investigano a tutto campo. Le indagini per tentato omicidio partono da un elemento: visto che in quelle condizioni R.C. non era in grado di guidare, chi ha accompagnato il ferito in ospedale? Perché lo ha lasciato solo all’accettazione, nonostante la gravità della situazione? Gli investigatori stanno passando al setaccio tutte le immagini dei sistemi di videosorveglianza che si trovano intorno all’ospedale. L’ora d’arrivo del paziente è quella delle 19,10 di ieri, sabato 6 marzo.
Si guarda, ovviamente, al passato del ferito ed ai suoi rapporti con Ostia. L’uomo, infatti, si trovava nel quartiere marittimo per fare visita ai suoi genitori, vivendo lui a Roma. Anche sotto il profilo giudiziario, la sua figura non sembra di primo piano: nel suo fascicolo figurano solo piccoli precedenti di polizia.
L’uso di un’arma di piccolo calibro lascia propendere per un tentato omicidio non premeditato: chi ha sparato, se avesse voluto dare luogo a un’esecuzione, avrebbe sicuramente usato un’arma più potente e, comunque, avrebbe agito ad una distanza più ravvicinata. Si sarebbe, dunque, trattato di una lite?
Infine, si mantiene il più stretto riserbo sul punto in cui è avvenuta la sparatoria. I militari non confermano e non smentiscono che l’episodio sia avvenuto in via Vasco de Gama, come indicato in un primo momento, anche se ci sarebbero testimonianze da parte di commercianti che hanno il loro negozio su quella strada.