In Italia in arrivo il vaccino russo Sputnik: il Lazio prenota 1 milione di dosi

In corso l'iter autorizzativo da parte dell'EMA per il farmaco realizzato a Mosca: il via libera atteso a breve. L'assessore D'Amato preme perché venga autorizzata la produzione in Italia

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Mentre il colosso britannico AstraZeneca continua a tagliare le dosi di vaccino già pattuite per l’Italia, la Regione Lazio decide di superare l’ostacolo. E punta sull’antidoto russo Sputnik: il via libera da parte dell’Agenzia Europea per il Farmaco (EMA) al farmaco prodotto a Mosca è atteso infatti molto prima del previsto, tra due settimane.

La valutazione autorizzativa da parte dell’EMA del vaccino realizzato in Russia è già in corso. E così l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato oggi ha già avanzato al governo italiano la richiesta di prenotazione di un milione di dosi per la nostra regione.

La Regione Lazio prenota un milione di dosi di vaccino russo Sputnik

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La distribuzione del vaccino russo nei centri vaccinali del Lazio, una volta ottenuto l’ok dell’EMA e dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), è prevista in circa 15 giorni, come riferisce l’Adnkronos.

Questa mattina, 5 marzo, si è svolta la riunione organizzativa: presenti i vertici dell’ospedale Spallanzani di Roma, i ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, l’assessore D’Amato e i rappresentanti russi dell’Istituto di Mosca che ha sviluppato il farmaco anti-covid, il Centro nazionale russo di ricerca epidemiologica e microbiologia Gamaleya. Al tavolo ha partecipato anche la direttrice del Dipartimento Progetti sanitari del Fondo russo di investimenti diretti (RDIF), Nina Kandelaki.

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Nel corso dell’incontro D’Amato ha chiesto al governo anche di valutare la possibilità di produrre direttamente in Italia il vaccino Sputnik.

“Ho chiesto oggi ai ministri degli Affari regionali e della Salute, rispettivamente, Mariastella Gelmini e Roberto Speranza, di valutare la possibilità di produrre anche in Italia il vaccino russo Sputnik V, su cui si è avviata la rolling review a parte dell’Agenzia Ue per il farmaco”, afferma D’Amato.

La signora Nina Kandelaki, Direttrice del Dipartimento Progetti sanitari del Fondo russo di investimenti diretti (RDIF), ha dato la disponibilità sia all’opzione delle dosi, che a facilitare il dialogo per sviluppare la produzione del vaccino, ringraziando per la cooperazione scientifica tra l’Istituto Spallanzani di Roma e l’Istituto Gamaleya di Mosca che firmeranno un protocollo d’intesa scientifico per una collaborazione stabile tra i due Istituti”, spiega l’assessore alla Salute in una nota.

Inoltre la signora Kandelaki ha dichiarato la volontà di mettere a disposizione tutto ciò che è necessario per consentire la produzione del vaccino in Italia. Penso che questa disponibilità sia importante. poiché abbiamo bisogno di tutte le munizioni possibili in questa guerra. E soprattutto di poter utilizzare tutti i vaccini efficaci oggi a disposizione, innanzitutto per la copertura delle varianti”, conclude D’Amato.

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