La variante inglese del covid dilaga in gran parte della Penisola. E sebbene il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, ieri – in conferenza stampa da Palazzo Chigi – abbia rassicurato l’Italia, sottolineando che la mutazione del virus non è più aggressiva o più letale (leggi qui), il dato certo è che in questi giorni ha fatto schizzare verso l’alto la curva dei contagi.
E la situazione in tutto il Paese sembra destinata a peggiorare: ne è convinto Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile e attualmente consulente della Regione Lombardia per il Piano Vaccini, che ritiene inevitabile un rapido ritorno della nazione in zona rossa.
Bertolaso e Bonaccini: “Rischiamo di essere travolti, vaccinare subito”
“A me sembra che tutta Italia, tranne la Sardegna, si stia avvicinando a passi lunghi verso la zona rossa“, dichiara Bertolaso. “E’ fuori discussione che bisogna vaccinare, questo è il punto”, prosegue l’ex capo della Protezione Civile.
“L’ho detto anche ai miei colleghi – afferma -, qui bisogna correre. Bisogna andare a Bruxelles, battere i pugni sul tavolo. C’è da fare un grosso lavoro sul quale credo tutti siano impegnati a livello di governo”, conclude Bertolaso.
Sulla stessa posizione anche il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: “Il contagio è partito molto più veloce di prima a causa delle varianti. Se questa crescita, avvenuta in 10-15 giorni, non trova un’adeguata risposta, rischiamo di essere travolti. Noi come altre parti d’Italia”, sottolinea il presidente dell’Emilia-Romagna.
E aggiunge: “La variante inglese sembra quasi essere un nuovo virus, per diffusione e categorie d’età“. Poi Bonaccini lancia la bomba: “Chiediamo chiarezza sul vaccino russo Sputnik”, dichiara. “Se ha validità ci auguriamo l’autorizzazione e l’acquisto per aumentare le dosi in circolazione, così come attendiamo entro l’estate la disponibilità di quello italiano”, continua.
Il presidente della Conferenza delle Regioni dunque insiste per un’apertura da parte del governo a un allargamento della dotazione vaccinale, anche ricorrendo anche al vaccino di Mosca, che però non ha ancora avuto il via libera ufficiale dall’Ema. “Bene che Palazzo Chigi abbia messo in cima alle priorità il reperimento di nuovi vaccini”, aggiunge Bonaccini.
E non ha dubbi: sì alla zona rossa in tutta Italia. “Dobbiamo stringere oggi e farlo subito, per augurarci di non farlo più dopo. Sono decisioni difficili, me ne prendo tutta la responsabilità. Occorre agire adesso per un pericolo che ha rialzato la testa con le varianti”, conclude il presidente della Conferenza delle Regioni.
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