Alla scoperta dei più bei roseti del Lazio e del modo per ottenere le migliori fioriture in giardino
Per la coltivazione delle rose l’Italia si può considerare un paese ideale sotto una molteplicità di aspetti. E per gli appassionati, solo nel Lazio esistono innumerevoli roseti da scoprire e ammirare.
Dagli ambienti montani del Nord a quelli marini del Sud, si possono trovare angoli con le adatte condizioni ambientali e, né i gelidi inverni alpini né le estati aride del sud, costituiscono insormontabili criticità alla coltivazione delle rose; solo l’umidità salmastra è per loro veramente nociva.
Gli esperti evidenziano che le rose necessitano per fiorire di temperature non inferiori ai 12-13 gradi; temperature più basse portano ad una vegetazione senza bocci, mentre se le temperature superano i 24-25 gradi, i fiori sbocciati sfioriranno in pochi giorni.
È quindi in primavera che la fioritura delle rose raggiunge il suo massimo splendore; d’estate si manifesta solo dove c’è un po’ di fresco mentre nelle zone calde, i rosai trascorrono un periodo di riposo che non bisogna interrompere con annaffiature eccessive e/o concimazioni inopportune. Solo a fine estate con il rinfrescarsi del clima, le piante riprenderanno la vegetazione con fioriture generose.
Alla fine di febbraio e inizio marzo, ai primi accenni di ripresa vegetativa e sicuri che non siano all’orizzonte gelate notturne, è opportuno eseguire le indispensabili operazioni di potatura. La potatura delle rose ha lo scopo di eliminare il legno vecchio, lasciando solo il minimo indispensabile per generare quello nuovo, da dove partiranno i tralci che daranno le migliori fioriture.
Ogni pianta di rose necessita di una particolare potatura, e un attento esame della sua conformazione suggerirà come eseguirla in modo da creare i presupposti di uno sviluppo armonioso.
Sommariamente le tipologie dei rosai sono tre: a cespuglio e alberetti, rampicanti rifiorenti e rampicanti non rifiorenti, e ciascuna di queste tipologie richiedono una particolare tecnica di potatura che andremo a descrivere.
Vanno potati subito dopo la fioritura primaverile
In tutti i casi attenzione ai rami selvatici; sono quelli che nascono ai piedi del rosaio, con un verde chiaro e foglie differenti. Provengono dalla rosa selvatica, su cui è stata innestata la specie gentile e bisogna eliminarli perché sottraggono nutrimento. Occorre tagliarli con una lama affilata, scavando leggermente la terra per eliminarli al punto di partenza.
Il Roseto Vacunae Rosae – Tenuta La Tacita (Roccantica, Rieti)
E’ un giardino tematico di 2 ettari che ospita oltre 5000 varietà diverse di rose. Il roseto propone un viaggio storico, culturale e artistico nel mondo della rosa, con 130 settori e percorsi tematici. In ogni settore è presente un gruppo di rose omogeneo per lo sviluppo botanico, per storia, colori e profumi. Sito web: www.vacunaerosae.it
Giardini della Landriana (Tor S. Lorenzo-Ardea, Roma)
la Landriana si estende per oltre 10 ettari. I giardini, disegnati da Russell Page, sono stati ampliati e modificati dalla proprietaria appassionata di botanica con nuove collezioni di eriche, ortensie, rose antiche e camelie. Sito web: www.landriana.com
Il Giardino di Ninfa, (tra Cisterna di Latina e Sermoneta, Latina)
E’ un giardino all’inglese che ha una grandezza di otto ettari, attraversato da numerosi ruscelli d’irrigazione oltre che dal fiume Ninfa. Ospita al suo interno oltre un migliaio di piante e naturalmente, degli splendidi roseti. Sito web: www.giardinodininfa.eu
I Giardini di San Liberato (Bracciano, Roma)
Un vero e proprio parco botanico che racchiude specie del mondo intero in una condivisione dello spazio tanto speciale quanto spettacolare. San Liberato è anzitutto una chiesa romanica di struggente bellezza, racchiusa in un bosco di castagni secolari che sfuma nel parco, e un roseto, con una vera e propria galleria infinita di rose in mille tonalità, interrotta e ripresa da una piccola fontana in pietra, culla e giaciglio di ninfee e di rane. Sito web: www.sanliberato.it
Palazzo Patrizi – Castel Giuliano (Bracciano, Roma)
La vera particolarità di questo giardino è rappresentata dalle rose, per le quali la marchesa Umberta Patrizi ha trasformato Castel Giuliano in uno dei maggiori roseti privati italiani. Centinaia di rose antiche, tra le quali magnifici esemplari di “Albéric Barbier” (varietà del 1821), “Blu Magenta” (risalente al 1900), e le “Sweet Juliette” (creata nel 1989) che si arrampicano sulle mura con risultati strepitosi. Sito web: www.castelgiuliano.it
Infine ma non per ultimo, il Roseto Comunale della capitale, (via di Valle Murcia 6 – Circo Massimo), che è possibile visitare gratuitamente a maggio, e dove nel terzo sabato del mese si svolge il ”Premio Roma”, che apre la stagione delle manifestazioni internazionali dedicate a questo fiore. Sito web: www.comune.roma.it