Sit-in degli aeroportuali sotto la sede dell’INPS: chiedono puntualità nei versamenti (VIDEO)

Dopo un anno di riflettori spenti, la protesta del mondo del lavoro riprende piede con gli aeroportuali

Dopo un anno di riflettori spenti, la protesta del mondo del lavoro riprende piede con gli aeroportuali. Li abbiamo seguiti sotto la sede della direzione generale dell’Inps dove sono andati a chiedere puntualità nei versamenti.

Il sit-in dei lavoratori aeroportuali sotto la sede INPS

Quella che sta per iniziare ha tutta l’aria di essere una stagione molto calda. E non dal punto di vista delle temperature. Abbiamo seguito i lavoratori aeroportuali e del volo in un sit-in sotto la sede dell’Inps all’EUR.

Sono i lavoratori del trasporto aereo i primi a dirsi stufi di una gestione del mondo del lavoro, in piena pandemia, che per molti – tra ritardi della cassaintegrazione e zero certezze per il futuro, non è più sostenibile. Sempre loro a dare il via a quella che si preannuncia una lunga stagione di proteste e battaglie. Stamattina si sono riuniti in un sit-in sotto la sede della direzione generale dell’Inps all’EUR.

E’ una situazione insostenibile – spiega Alessandra Migliaccio, Filt Cgil – Siamo arrivati realmente alla fine di un anno durissimo, dove sono stati compromessi i nostri stipendi a lungo. Perchè i nostri stipendi sono a cottimo. Se gli assistenti di volo, soprattutto la mia categoria, non “viaggiano” non percepiscono un’adeguata ricompensa. Questo vuol dire che con le ore volate al minimo, i nostri stipendi vengono quasi azzerati. Se la cassaintegrazione non viene pagata con regolarità vengono messe in crisi le famiglie“.

“Oggi noi stiamo chiedendo all’INPS di procedere con i pagamenti delle integrazioni salariali per gli ammortizzatori sociali che tutto il comparto sta avendo per questa insostenibile crisi”. – afferma Francesco Di Conza, Fit Cisl.

Solo l’Alitalia sono 11mila famiglie e un indotto che va intorno alle 50mila famiglie – dichiara Fabrizio Mazza di Uil Trasporti. – Dall’operaio che fa le pulizie a bordo, a quello che porta i pasti, a quello che fa le operazioni di manutenzione di sicurezza. Ma il problema non è solo di Alitalia, ma anche di altre compagnie. Il trasporto aereo nell’emergenza Covid è quello che sta soffrendo di più“.

Siamo riusciti finora grazie al datore di lavoro che ci ha anticipato gli stipendi. Adesso è impossibilitato ovviamente. Lavoriamo comunque per aziende che stanno andando in perdita e hanno perso il 90% dell’introito. Noi adesso dipendiamo dall’INPS purtroppo ed è giusto che ci paghi“. – denuncia una lavoratrice.

E’ giusto che ci dicano per quale motivo il nostro fondo integrazione trasporto aereo. – aggiunge un’altra lavoratrice – e a che punto sono i decreti attuativi per poter usufruire della cassaintegrazione che ci spetta. Ci deve essere la consapevolezza da parte delle istituzioni che la nostra non è una richiesta di carità. Conosciamo le procedure e di come funziona la somministrazione degli ammortizzatori sociali. Ne abbiamo diritto e abbiamo diritto al sostentamento senza dover chiedere la carità“.

Una cosa è certa… al di là delle risposte che oggi arriveranno o non arriveranno, sono ancora una volta i lavoratori del trasporto aereo – con la pandemia in corso – a dare il via a una lunga serie di proteste che sicuramente prima o poi arriveranno per stimolare l’attenzione dell’opinione pubblica e della politica sui gravissimi problemi e drammi del lavoro.

Servizio di Mara Azzarelli

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