Il cibo vegetale, denominato anche cucina botanica, unisce scelta etica a sostenibilità e tutela della salute
La cucina vegana lascia spazio alla cucina botanica. E’ questo il nuovo trend ai fornelli. Si tratta di una nuova tendenza che riguarda quelle persone che a tavola preferiscono mangiare non solo eticamente e quindi nel rispetto delle altre forme viventi ma anche a favore della propria salute e della sostenibilità ambientale.
La necessità di nutrirsi è un bisogno di tutti, anche di chi quella possibilità di scegliere ce l’ha, e può intraprendere un percorso alimentare sempre più etico, avendo ormai chiaro che il nutrirsi vegetale, con tutto quel che comporta, ha smesso da tempo, di essere solo una questione di difesa animalista.
Le nuove generazioni, hanno incredibilmente chiaro cosa significa cucinare al cento per cento con ingredienti naturali. E questo significa aver raggiunto, in un mare magnum di fallimenti, almeno una piccola battaglia vinta, quella che per dirla in termini accademici, passa dal “consumo che diventa parte del processo di costruzione identitaria e sociale, in cui il nuovo consumatore, pone attenzione alle conseguenze che le proprie scelte individuali hanno a livello personale, collettivo e sociale” (Castelli 2011). Quel consumo critico che tiene conto delle conseguenze pubbliche del suo consumo privato, o che tenta di utilizzare il proprio potere di acquisto per causare un cambiamento sociale.
Questo cambiamento oggi, è in atto, perché i giovani, dotati di una formazione idonea, hanno la più ampia visione possibile, di una strada, dove camminano contemporaneamente: sostenibilità ambientale, responsabilità della salute pubblica e nuove professioni (bio-agricoltura, VegCoach), solo per citarne alcune, e con quella semplicità e quell’atteggiamento non giudicante, perfetto per un’autentica rivoluzione gentile.
Ne sono un esempio, alcune esperienze recenti, e tra queste quella proposta dalla scrittrice e influencer Carlotta Perego, di cui tanto e meritevolmente si parla, autrice del volume Cucina Botanica e della comunità web omonima, che ha fatto della semplicità e della curiosità, le sue regole base.
Sì, perché il buon cibo anche se 100% vegetale, non deve essere troppo stravagante. Spesso la semplicità produce il pasto più gustoso e quindi la ricetta può essere botanica, di semplice realizzazione, ma anche economica.
Ecco un utile vademecum per affrontare al meglio l’alimentazione vegetale, con le indicazioni da seguire per fare una spesa adatta alla nuova dieta e logicamente, una saporita ricetta che è d’obbligo, per iniziare a seguire un percorso tutto in salute.
E’ essenziale una mentalità positiva, in cui si dovrà tentare di arricchire la propria dieta con ingredienti di origine vegetale, senza prenderlo come un triste obbligo. Occorre dimenticare la parola “dieta” nella sua accezione negativa, in questo caso si tratta solo di cambiare le proprie abitudini alimentari a lungo termine, concentrandosi sugli ingredienti nuovi, che si aggiungono all’alimentazione quotidiana, e non a quelli tolti. E’ utile affrontare con curiosità i nuovi cereali, i legumi, le verdure mai comprate prima, ed è importante preparare il cibo in casa almeno un paio di volte, in quantità che basti per tutta la settimana. Ad esempio grandi quantità di cereali, verdure, snack, frutta per frullati, o una lasagna di verdure (da surgelare in mono-porzioni e utilizzare nei giorni successivi). Limitare i cibi industriali (specialmente gli snack), ai quali è meglio sostituire datteri, frutta secca e verdure da sgranocchiare.
La lista della spesa deve essere sempre in tasca, con degli ingredienti già stabiliti, è una cosa veramente utile per non farsi tentare da un’infinità di altre cose, mentre si è al supermercato. Per restare in forma: l’attività fisica regolare è la chiave per una salute duratura, che sia una semplice camminata al parco, un giro in bicicletta o un po’ di yoga in salotto. L’aumento di fibre, inevitabile beneficio dell’alimentazione vegetale, molto più ricco di fibra rispetto a quella tradizionale. La perfezione non esiste: bisogna fare del proprio meglio senza auto colpevolizzarsi, cercando di mantenere un rapporto positivo col cibo, che è ciò che ci tiene in vita e che nutre il nostro corpo, più di qualsiasi altra cosa.
Pasta al pesto di broccoli e noci (per 2 persone)
200 g pasta del formato che preferite
1 cima di broccolo
30 g noci + qualche noce extra per decorare
1 pezzetto di pane raffermo
1 spicchio d’aglio
3 cucchiai (circa) di olio evo
Sale e pepe
Facoltativo: 1 pizzico di peperoncino
Preparazione: Dividere le cimette di broccoli dal gambo centrale, e tagliate ogni cimetta in 3-4 parti, rendendole molto sottili. Scaldare un filo d’olio e uno spicchio d’aglio in padella, aggiungere i broccoli, un pizzico di sale e mescolare. Durante la cottura, se necessario, versare un po’ d’acqua affinché non si attacchino alla padella. Cuocere per 15-20 minuti. Aggiustare di sale, pepe, e a piacere del peperoncino. Buttare la pasta in acqua bollente salata. Nel frattempo, preparate il pesto: in un mixer versate una manciata di noci e tritarle bene. Aggiungere i broccoli cotti e un cucchiaio di olio d’oliva. L’aglio può essere eliminato o meno. Passare tutto al mixer. Se troppo denso, si può aggiungere un cucchiaio di acqua di cottura della pasta, per renderlo più fluido. Scolare la pasta, unirla al pesto e disporla nei piatti, aggiungendo un filo di olio a crudo. Decorare con delle noci tritate grossolanamente. Pepe a piacere.
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