Palestre nel litorale: i gestori chiedono di riaprire a marzo

Palestre nel litorale, Area PMI lancia l'allarme: "Il 20% dei centri ha mollato, serve aprire subito in sicurezza. Piccole palestre più penalizzate, sono state strangolate dalle misure anti Covid".

di Fabio Nori

Palestre nel litorale, Area PMI lancia l’allarme: “Il 20% dei centri ha mollato, serve aprire subito in sicurezza. Piccole palestre più penalizzate, sono state strangolate dalle misure anti Covid”.

Il comparto del fitness continua a vivere nella sua sofferenza e tra pochi giorni, a un anno dal Covid, si traccerà un bilancio sulla pesantissima stagione che ha condizionato una categoria, la più martoriata dall’emergenza sanitaria.

Nel litorale di Roma la situazione è pesante, i gestori chiedono di riaprire a marzo. Per l’associazione Area PMI un ulteriore prolungamento dello stop aggraverebbe il momento in termini occupazionali e non solo.

Palestre, Protopapa: “I piccoli centri non riescono a pagare gli affitti”

“Nel territorio, per esempio da Pomezia ad Ostia, vi sono anche grandi realtà, centri sportivi che oltre ad offrire sport e benessere, si occupano anche di somministrazioni con bar e ristoranti – afferma Protopapa – ma vi sono anche piccoli centri, i più penalizzati, che non riescono più a pagare gli affitti”.

“Si stima – continua – che già il 20% ha chiuso l’attività e non riaprirà. Ripercussioni maggiori si potrebbero avere tra qualche mese, quando il 30% potrebbe avere difficoltà a riprendere, nella speranza che diano il via libera alla riapertura in sicurezza. Aprire nei mesi estivi, tra l’altro, non è mai come nel periodo invernale”.

Palestre e piscine in località balneari subiscono nei mesi estivi dei cali di iscritti notevoli, rispetto a città che si trovano al nord Italia. In molti si sono organizzati svolgendo lezioni di fitness all’esterno, un palliativo per far fronte alle perdite di incassi.

“Ci auguriamo – continua Protopapa – che il governo introduca delle nuove disposizioni in favore dei centri sportivi e non lo faccia quando è troppo tardi. E’ una categoria penalizzata che nel corso del Covid ha lavorato solo per pochissimi mesi. Noi come associazione stiamo organizzando un sit-in virtuale sui social, chiamando in causa i gestori del litorale”.

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