Fontane di lava sgorgano dal vulcano: l'eruzione all'ora del tramonto. Pioggia di cenere e lapilli su Catania: chiuso l'aeroporto, vietata la circolazione alle moto
Una colonna di lava rossa e incandescente taglia in due l’Etna, scendendo a valle. Dal cratere del vulcano una nuvola di fumo rosso, misto a lapilli, si erge per chilometri verso il cielo. E’ una delle eruzioni più spettacolari degli ultimi anni quella che si è verificata oggi, 16 febbraio, proprio all’ora del tramonto.
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L’eruzione alle 16 e 10 di oggi: sul cielo sopra Catania, il capoluogo etneo a pochi chilometri dal vulcano, cade una pioggia di cenere e lapilli incandescenti. Non accadeva da decenni: per ore il cratere erutta rocce fuse e magma.
Il cielo, rosso per il tramonto, diventa tutto color fuoco. La cenere comincia a ricoprire terrazzi e giardini delle abitazioni della città: poco dopo il sindaco, Salvo Pogliese, emana un’ordinanza che vieta la circolazione dei mezzi a due ruote e impone un limite alla velocità delle auto di 30 chilometri orari.
“Raccomando a tutti i catanesi, pedoni compresi, la massima prudenza negli spostamenti”, limitandoli “ai soli casi di effettiva necessità“, scrive il primo cittadino.
Le fontane di lava si sono esaurite nel giro di poco più di un’ora, fanno sapere gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania. Ma restano tuttora attive due colate laviche, che dal cratere si dirigono verso la desertica Valle del Bove.
Chiuso l’aeroporto internazionale “Fontana Rossa”: cenere e lapilli sono arrivati fin sulle piste di atterraggio. Cancellati o dirottati cinque dei voli in arrivo o partenza.
Sassi incandescenti e lapilli di quasi 10 centimetri, sparati in aria dal vulcano, sono caduti su diversi paesi alle pendici dell’Etna: in corso la conta dei danni ai veicoli e alle coltivazioni. Non risultano, al momento, notizie di persone ferite.
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