Allarme varianti, Galli: “Ho il reparto invaso, presto problemi seri”

Il ministero della Salute mette sotto osservazione i tamponi rapidi: potrebbero non essere in grado di rilevare i positivi alle varianti

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Il temuto balzo in avanti dei contagi e dei ricoverati indotto dal diffondersi delle varianti del covid sembra materializzarsi: a lanciare l’allarme è l’infettivologo Massimo Galli, direttore dell’Ospedale Sacco di Milano, uno dei massimi esperti in Italia.

“Siamo tutti d’accordo che vorremmo riaprire tutto. Ma io mi ritrovo il reparto invaso dalle nuove varianti: questo mi induce a dire che presto avremo problemi più seri, in tutta Italia“, avverte Galli, favorevole a un inasprimento delle misure anti-contagio.

L’infettivologo Galli: “Ho il reparto invaso dalle varianti, non possiamo fare una trattativa politica con il virus”

“Le avvisaglie ci sono tutte, se guardiamo al di là del nostro naso. Basta vedere cosa succede negli altri Paesi. Non ci siamo inventati noi le varianti, ci sono e sono più contagiose. E’ un dato di fatto, non possiamo fare una trattativa sindacale o politica con il virus“, sottolinea il direttore del Sacco.

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“Chi, compreso il sottoscritto, dice che bisogna chiudere di più può incorrere nel rischio di esagerare: ma è un rischio inferiore alla probabilità di avere ragione. Il numero di casi superiore in Inghilterra, Francia e Spagna indica che le varianti si sono diffuse prima. Ora dalla Gran Bretagna la variante inglese ha varcato la Manica, e sta scendendo“, prosegue Galli, nel corso della trasmissione Mattino Cinque.

L’intervento dell’infettivologo si inserisce nella scia delle polemiche suscitate dalla proposta di lockdown totale avanzata da Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministero della Salute (leggi qui la notizia), come misura per bloccare l’avanzata delle varianti. “Ricciardi è uno di quelli che ha tenuto la barra dritta. Qualcuno dovrebbe vergognarsi di quello che ha combinato quest’estate” commenta Galli.

TAMPONI RAPIDI, FORSE INADATTI PER LE VARIANTI: LA CIRCOLARE DEL MINISTERO DELLA SALUTE

I tamponi rapidi attualmente in uso potrebbero non essere in grado di rilevare il nuovo tipo di virus importato dalla Gran Bretagna, così come la variante brasiliana. A ipotizzarlo è una nuova circolare del ministero della Salute, intitolata “Aggiornamento sull’uso dei test antigenici e molecolari per la rilevazione di SARS-CoV-2”.

I test rapidi “rilevano la proteina N del virus”, ma “è da tenere presente che anche per la proteina N stanno emergendo mutazioni“, si legge nel testo.

“Data la sensibilità analitica non ottimale” di diversi test rapidi oggi disponibili, “è consigliabile confermare la negatività di test antigenici eseguiti su pazienti sintomatici o con link epidemiologico con casi confermati di Covid-19”, sottolinea la circolare.

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