Ardea e Pomezia, sgominata banda di spacciatori italo-albanesi (VIDEO)

Eseguite 8 misure cautelari

La Polizia ha sgominato una banda di spacciatori italo-albanesi che operavano tra Ardea e Pomezia. Sequestrata una pistola semiautomatica e oltre 30 chili di droga.

Ardea e Pomezia, sgominata banda di spacciatori italo-albanesi

Nelle prime ore del mattino di oggi, martedì 9 febbraio, la Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Roma ha eseguito 8 misure cautelari che hanno consentito di smantellare un gruppo criminale dedito al traffico di stupefacenti operante nella capitale.

La banda di spacciatori operava in particolare nella zona sud del Litorale romano tra Ardea e Pomezia.

Complessivamente, l’attività d’indagine ha permesso di sequestrare 1 pistola semiautomatica, compendio di furto, 30 chili di marijuana, oltre mezzo chilo di eroina, 37 grammi di hashish, nonché materiale per il peso ed il confezionamento delle singole dosi.

L’indagine, ha preso avvio nel maggio 2018 con l’arresto di un cittadino italiano incensurato di anni 37.

L’uomo era stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente di tipo marijuana, circa 9 chili, suddivisa in 9 confezioni del peso di 1 Kg, trasportati a bordo dell’autoveicolo di proprietà dell’uomo.

Considerata la non esigua quantità sequestrata, confrontata con la personalità dell’arrestato, è apparso fin da subito chiaro che l’uomo stesse effettuando il trasporto di droga per conto di terze persone.

Le successive indagine hanno consentito di individuare un gruppo composto da soggetti di nazionalità italiana ed albanese, dedita al traffico di sostanze stupefacenti con base ad Ardea.

A capo del gruppo criminale vi era un albanese, meglio conosciuto con il nome di “Lele”, soggetto di notevole caratura delinquenziale il quale ad ogni trattativa di droga si recava armato di pistole con colpo in canna, non escludendo quindi la possibilità di ricorrere alle armi in caso di necessità e mostrandola agli altri indagati al fine di suscitare terrore e timore negli stessi.

In particolare “Lele” si serviva di altri due soggetti albanese, Florian e Giorgio, i quali si occupavano di tutta la fase logistica delle trattive, in particolare fornire i mezzi per il trasporto della sostanza, fare da tramite con i fornitori ed individuare i luoghi di custodia degli stupefacenti. Tra i vari luoghi di custodia era stata individuata un’azienda agricola in zona Laurentina i cui titolari si erano resi disponibili a fare da “rette” per gli albanesi.

L’indagine ha consentito di individuare anche il fornitore, noto come Ermal, operante nella zona di Viterbo che poteva assicurare notevoli disponibilità di qualsiasi tipo di stupefacente.

Secondo le indagini Ermal era l’unico soggetto che lo stesso Lele temeva e che era in grado di intimorirlo come si evince dalle parole riferite dallo stesso Lele:” IO STAVO PER SPARARMI CON QUELLO DI VITERBO PER QUESTO MI SONO RAFFREDDATO”

Sgominata banda di spacciatori italo-albanesi. Eseguite 8 misure cautelari. Ecco quali

Due ordinanze di custodie cautelari in carcere nei confronti di I.R. 38 anni e M.M. di 37 anni, entrambi cittadini albanesi e già detenuti per analoghi reati.

Due ordinanze di custodia cautelare degli arresti domiciliari a carico di due cittadini italiani, il predetto F.S. 37 anni e A.M. di 61 anni.

Sette ordinanze di misura cautelare consistente nell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, anche queste a carico di cittadini italiani D.F.A di anni 59 ed il fratello D.F.S. di anni 67 e M.M. di anni 29, nonché di cittadini albanesi E.L. di anni 25, F.A. di anni 34, N.E. di anni 33 ed il fratello N.A. di anni 31, questi ultimi attivamente ricercati.

 

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