La Giunta comunale di Ardea dice no alla discarica di Albano perchè teme un danno per il patrimonio naturalistico ambientale
Il Comune di Ardea ha presentato le proprie osservazioni sul riavvio della discarica di Albano.
Ha espresso parere negativo per la richiesta di ‘Riconversione dell’impianto Tmb esistente in un impianto finalizzato all’economia circolare attraverso il recupero e la valorizzazione della frazione organica differenziata con produzione di compost di elevata qualità di biometano e CO2, linea di disidratazione del digestato e linea Remat per il recupero della frazione secca – Adeguamento al nuovo Piano Regionale di gestione dei rifiuti, nel Comune di Albano, località Cecchina – Via Ardeatina (Tenuta La Massimetta – Quarto Roncigliano – Fosso di Valle Caia)’.
Inoltre la Giunta comunale di Ardea ha approvato una delibera volta ad esprimere contrarietà verso il riavvio della discarica: un intervento di grave rischio per il patrimonio naturalistico-ambientale ed ecosistemico storico e, di conseguenza, sulla preservazione dei profili agricolo-pastorali delle imprese d’eccellenza: un danno per i Beni Culturali locali e per il comparto del Turismo, non esclusivamente legato alla fruizione del litorale marittimo.
“La Giunta – si legge nell’Albo Pretorio del Comune – valutati gli strumenti di tutela paesaggistica vigente per l’area in questione, gli strumenti di pianificazione paesaggistica vigenti per l’area in questione, secondo cui il comprensorio territoriale in questione rientra nel ‘Paesaggio agrario di rilevante valore’;
“visto che l’impatto dell’impianto non può essere confinato ai soli limiti geografici del Comune di Albano ma chiaramente coinvolge l’interno comprensorio, comprensorio, compreso il Comune di Ardea; si è determinato di istituire un gruppo di lavoro, che avrà tra le proprio finalità quella di elaborare una proposta motivata per contribuire all’attività di pianificazione sul ciclo dei rifiuti”.
“E’ interesse del Comune di Ardea – si legge – tutelare lo sviluppo economico delle proprie imprese agricole e agroalimentari in un contesto di agricoltura ecosostenibile e in un habitat ancora intatto.
L’Amministrazione, da sempre attenta al rispetto dell’Ambiente, ha mostrato in tutte le circostanze la sua opposizione ad impianti di simile natura, che degradano il territorio nonché compromettono il paesaggio agrario della Campagna Romana, pur non trovando in assoluto motivo di contrarietà all’impiego delle nuove tecnologie, incentivate peraltro a livello di Governo centrale ma necessariamente da subordinare ad un controllo delle ricadute sull’ambiente, gli ecosistemi e, di conseguenza, sulla salute di ognuno.
Si tratta di una centrale da 120.000 tonnellate/anno che sorgerà sulla stessa area di Roncigliano – prosegue l’Amministrazione 5 Stelle – che da decenni ospita 7 invasi della discarica abbinata all’impianto Tmb e che da sempre affligge la cittadinanza confinante con problemi di inquinamento dell’aria e delle acque, per non parlare degli odori nauseabondi, più volte motivo, per diversi cittadini, del ricorso ai vicini Pronto Soccorso, in seguito a nausee, svenimenti e altre sintomatologie reattive”.
“In merito agli interrogativi posti sulla possibile riattivazione della discarica di Albano- Roncigliano – ha dichiarato in una nota stampa la Asl Roma 6 – si aprono problematiche a forte impatto di Sanità Pubblica, per le ricadute che si possono avere sulla salute dei cittadini in merito alla vicenda della discarica di Roncigliano”.
“I servizi di prevenzione della ASL Roma 6 nel tempo hanno sempre collaborato con le istituzioni sovraordinate e locali coinvolte ed espresso pareri di competenza sempre volti alla preminente ed esclusiva tutela della salute pubblica. Si aggiunge inoltre che la problematica sarà a breve oggetto di rivalutazione da parte del Dipartimento di Prevenzione”.
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