Con il maltempo degli ultimi giorni la scogliere di Fiumicino si sono nuovamente riempite di rifiuti portati dal Tevere. Il Sindaco Montino chiama in causa la Capitale.
Maltempo: nuova ondata di rifiuti a Fiumicino
La piena del Tevere e il maltempo degli ultimi giorno hanno portato una distesa di rifiuti sulla costa e le scogliere di Fiumicino e Isola Sacra. Si tratta delle terza in un mese. Il Sindaco Montino chiama in causa la Capitale e chiede un intervento immediato.
«La situazione dei rifiuti nel Tevere non è più tollerabile – tuona il sindaco Esterino Montino – ogni volta è la stessa storia: quando c’è una piena del fiume, come quella in corso in queste ore, mucchi di spazzatura si riversano verso il mare, spinti poi dalle correnti marine verso nord e dunque sulle nostre spiagge.»
«Questo è dovuto all’incuria che c’è lungo il fiume a Roma e non solo, per colpa dei bivacchi e il mancato controllo nelle golene e nelle anse del fiume. Bisogna – prosegue Montino – che qualcuno intervenga al più presto. O siamo costretti a dover procedere in danno nei confronti della Capitale che si disinteressa completamente al problema? Al di là della Regione Lazio, che da poco ha stanziato 200mila euro (leggi qui) per permettere un po’ di pulizia dei rifiuti che arrivano nel nostro territorio trascinati dal fiume, nessun altro interviene mai. Non è più sostenibile. Poi si parla di progetti faraonici e irreali: prima si pensi a pulire, al decoro e alla tutela del nostro fiume e del territorio che esso attraversa, altrimenti si tratta semplicemente di parole vuote».
Un aiuto potrebbe arrivare dal potenziamento, a questo punto necessario, delle barriere “acchiappa rifiuti” posizionate dalla Regione in località Capo due Rami, a Ostia Antica.
L’iniziativa, inserita nell’ambito delle azioni promosse per i contratti di fiume, è stata realizzata dalla Regione, in partnership con il Comune di Fiumicino e la Capitaneria di Porto.
Il sistema, composto da due barriere in polietilene ancorate al fondale e sul letto del fiume, intercetta il cosiddetto “litter” (in gergo, i rifiuti galleggianti, ndr), lasciandolo confluire prima in una barriera di selezione e infine in un’area di raccolta, un centinaio di metri a valle sulla sponda di Fiumicino.
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