Gli infermieri e il personale sarebbero privi delle protezioni per il freddo
Infermieri sottopagati e al freddo nei drive in della Capitale. È l’allarme lanciato da “Nursing Up” in una lettera indirizzata all’assessore alla sanità della Regione Lazio. Secondo i sindacalisti, gli operatori sanitari non riceverebbero quanto pattuito: al netto delle tassazioni, l’importo in busta paga sarebbe inferiore alle attese. sotto i riflettori ci sarebbero anche le precarie condizioni di lavoro del personale, spesso privo delle protezioni adeguate per l’esposizione alle intemperie.
«I colleghi, impegnati presso i drive in, lavorano al freddo, come succede per gli animali, le greggi, ma nella stagione che lo consente – denuncia Laura Rita Santoro responsabile del sindacato degli infermieri – su Facebook, una ASL del Lazio, celebrava con una fotografia, professionisti sanitari all’aperto, con la divisa di cotone; la cuffietta tipica delle sale operatorie, anch’essa di cotone; ed un felpino di probabile materiale sintetico; per non parlare delle scarpe indossate, mentre nevicava! poi ci stupiamo che gli operatori sanitari si ammalano, e com’è successo nel passato si accusano di assenteismo “ingiustificato”?»
«Non è forse competenza del datore di lavoro e della regione Lazio, predisporre che i lavoratori, anche gli operatori sanitari siano adeguatamente vestiti? Tra l’altro è difficile immaginare che strutture tipo i drive in, per fare i tamponi COVID 19, possano avere un significato in primavera o in autunno, ma d’inverno e piena estata si dovrebbe pensare ad altre soluzioni, più congeniali e compatibili con la vita umana? S’invita a prendere dei provvedimenti veloci ed immediati, perché tutto ciò e seriamente riprovevole!.»
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