Protesta degli studenti al Pontile di Ostia. Alla manifestazione hanno partecipato alcune decine di ragazzi e ragazze, con le mascherine e nel rispetto del distanziamento
Circa una trentina gli studenti che si sono ritrovati questa mattina, 18 gennaio, al Pontile di Ostia per dare vita a un sit-in di protesta indetto per chiedere un rientro a scuola in sicurezza.
“La scuola in presenza sì, ma in sicurezza”: è quanto hanno chiesto gli studenti del Decimo Municipio che hanno aderito alla manifestazione, indetta su scala nazionale.
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I ragazzi e le ragazze, tutti con mascherine e nel rispetto del distanziamento, sono scesi in piazza per reclamare una diversa organizzazione del ritorno in classe. Oggetto della contestazione dei giovani delle scuole di Ostia la modalità con cui è stata stabilita la ripresa delle attività scolastiche.
I ragazzi sottolineano la necessità di adattare le regole ai territori e alle singole realtà. Per il Decimo Municipio gli alunni chiedono il potenziamento dei mezzi pubblici e un migliore scaglionamento degli ingressi (leggi qui).
Il ministero della Pubblica Istruzione infatti, secondo i giovani, non ha garantito un piano che mettesse al centro la sicurezza di insegnanti e alunni.
Particolare obiettivo della protesta l’organizzazione del trasporto pubblico nel quadrante del Decimo Municipio.
Le lezioni intanto sono riprese regolarmente in tutte le scuole superiori del Litorale, dal liceo classico Anco Marzio fino agli scientifici Enriques e Labriola. All’Istituto Tecnico Toscanelli la didattica in presenza inizierà domani, 19 gennaio: oggi un breve rinvio di un giorno per motivi organizzativi.
La protesta degli studenti è andata in scena anche a Roma, con un sit-in dei ragazzi del Virgilio in via Giulia.
PERCHE’ GLI STUDENTI AL PONTILE ERANO POCHI
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota firmata dalla Professoressa Tina Del Monaco del liceo Anco Marzio, “a nome anche di alcuni docenti che hanno condiviso il documento dei ragazzi e la loro protesta“, nella quale si chiarisce che “i ragazzi presenti al sit in erano pochi perché, nel rispetto delle norme relative all’emergenza sanitaria, era stato deciso che avrebbero partecipato solo rappresentanze dei diversi istituti. Il sit in è stato accompagnato e sostenuto da uno sciopero (i cui dati di affluenza sono stati registrati) che ha visto un’alta partecipazione nelle scuole del territorio e nella maggior parte degli istituti superiori di Roma“.
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