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Tanti auguri aeroporto di Fiumicino

Il 15 gennaio l’aeroporto di Fiumicino ha compiuto 60 anni: riviviamo la cronaca di quel primo giorno di operatività attraverso il volume “Ciak si vola”

Il 15 gennaio l’aeroporto di Fiumicino ha compiuto 60 anni di vita. Un’esistenza travagliata ma anche di grandi successi quella dello scalo dedicato al genio di Leonardo da Vinci.

Dalla sua nascita fino al primato di qualità tra gli scali mondiali, l’aeroporto di Fiumicino ha vissuto sessant’anni spericolatamente. A partire dall’individuazione dei terreni dove farlo sorgere: qualcuno aveva proposto di costruirlo sui terreni dove anni dopo sarebbe sorto il quartiere di Casal Palocco (e per fortuna quell’ipotesi è stata scartata). E poi le polemiche sulla crescita spropositata del prezzo dei terreni (privati) di Coccia di Morto dove è stato poi effettivamente tirato su. E, ancora i ritardi che hanno fatto saltare l’appuntamento con le Olimpiadi di Roma 1960. Per arrivare agli anni più recenti con la polemica sul valore architettonico dell’aerostazione che ne ha impedito la demolizione consentendo solo un adeguamento funzionale, alla scelta poi smentita dal mercato di spostare a Malpensa il ruolo di principale hub nazionale, alla necessità di aggiungere una quarta pista con una seconda aerostazione (Fiumicino Nord).

All’aeroporto di Fiumicino sono state legate le sorti di un intero territorio, quello del quadrante ovest di Roma, e di decine di migliaia di famiglie. Si è calcolato che negli anni di maggior affollamento di traffico aereo, direttamente e indirettamente il “Leonardo da Vinci” abbia prodotto oltre 30mila posti di lavoro. Una vera città del volo che è stata considerata la principale industria del Lazio.

Con questo articolo vogliamo ripercorrere il primo giorno dell’entrata in funzione dell’aeroporto di Fiumicino: 15 gennaio 1961. E per farlo sfruttiamo una delle pagine del volume “Ciak si vola” scritto da Giulio Mancini, il libro più documentato non solo sulla storia del “Leonardo da Vinci” ma anche sul suo speciale rapporto con il cinema, essendo stato lo scalo una gettonatissima location per oltre cento film.

Il volume “Ciak si vola” è in vendita su Amazon presso questo link oppure presso la libreria Ubik di via dei Misenati a Ostia.

Tra i progettisti dell’aeroporto di Fiumicino figura anche Riccardo Morandi, professionista divenuto tristemente noto per la tragica vicenda del ponte crollato a Genova

QUEL PRIMO GIORNO OPERATIVO

Stanotte alle 0,15, e precisamente 14 minuti dopo la sua apertura al traffico, l’aeroporto intercontinentale di Fiumicino è stato inaugurato dall’atterraggio di un quadrimotore con 37 passeggeri a bordo. L’aereo, un Jetstream Super Constellation della Twa, era partito sabato alle 18,30 (22,00 ora italiana) da New York ed aveva fatto scalo a Boston, a Lisbona, a Madrid e ad Algeri. Alle 23,50 già si trovava sul cielo di Fiumicino e, in attesa di ricevere dalla torre di controllo il permesso ad atterrare, ha sorvolato in zona per 25 minuti e all’ora prestabilita è sceso a terra imboccando il canale numero 4 che è la pista centrale dell’aeroporto”.

Nell’edizione del 15 gennaio 1961, in un articolo interno, a pagina 10, di spalla e perciò neppure di grande rilevanza, Il Messaggero salutava così il battesimo operativo del “Leonardo da Vinci”. Forse per le polemiche e gli scandali che avevano accompagnato quella genitura, forse perché nonostante fosse stato concepito per servire il traffico internazionale delle Olimpiadi lo scalo era arrivato a giochi finiti o forse perché quello era il terzo-quarto taglio del nastro, il quotidiano della Capitale aveva scelto di non dare enfasi al momento. Dopo una prima vetrina del 24 giugno1956, con la presentazione di una sola pista e senza aerostazioni, e dopo la cerimonia del ministro ai Lavori Pubblici Togni del 20 agosto 1960, presente il ministro alla Difesa Andreotti, infatti “l’aeroporto Leonardo da Vinci – annotava l’articolo de Il Messaggero dell’epoca – ebbe due inaugurazioni non ufficiali l’anno scorso: il 31 agosto atterrò a Fiumicino un piccolo aereo francese da turismo tipo Beechcraft pilotato dal signor Gaupin e con un altro passeggero a bordo. E due giorni dopo fu la volta di un Tupolev F 104 della società cecoslovacca CSA proveniente da Dresda: l’aereo atterrò a Fiumicino con 59 passeggeri riporti in giornata per il viaggio di ritorno”.

Quella notte di gennaio 1961 “spazzata da un vento furioso”, a celebrare l’evento insieme con il cronista “c’erano soltanto i fotografi, il personale della compagnia e un gruppetto di curiosi. L’unica autorità presente era il comandante dell’aeroporto, generale Palmiotti. Ed era in borghese”.  Michele Palmiotti, generale di squadra aerea, è stato il primo dirigente dell’aeroporto  come sovrintendente. “Ha 58 anni: è un ex atlantico della seconda crociera” specificava Epoca nel numero 539 del 29 gennaio 1961, ricordando che Palmiotti aveva partecipato con Italo Balbo dal 1 luglio al 12 agosto 1933 alla trasvolata atlantica del decennale Orbetello-Chicago-New York-Ostia come secondo pilota di uno dei 25 idrovolanti partecipanti, modello Savoia-Marchetti S.55X sigla I-CALO dell’VIII Squadriglia.

Comincia a vivere, dunque, il nuovo aeroporto intercontinentale di Roma. Una struttura che sin dai primi vagiti ha passato più di qualche mal di pancia. Non solo in quel giorno inaugurale del 15 gennaio – quando, per esempio, nel traslocare da Ciampino al nuovo scalo gli addetti si accorgono che i cassetti dei banconi del check-in sono troppo lunghi e una squadra di falegnami deve accorciarli di corsa – ma soprattutto nel prima e nel dopo quella fatidica data.