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Wind Tre, sequestrati 21 milioni di euro

Sui telefonini di ignari clienti attivati Servizi Aggiuntivi a pagamento. Blitz della Guardia di Finanza

Blitz della Guardia di Finanza nella sede di Wind Tre: al popolare provider di telefonia mobile sono stati sequestrati oltre 21 milioni di euro, nell’ambito di una vasta indagine su una presunta frode informatica ai danni degli utenti della compagnia telefonica.

Secondo gli investigatori sulle utenze di centinaia di migliaia di ignari clienti sarebbero stati attivati i Servizi Aggiuntivi, nonostante non fossero stati richiesti e nonostante gli stessi clienti ne fossero completamente all’oscuro.

La somma di 21 milioni di euro, sequestrata oggi, sarebbe il totale del presunto guadagno illecito ottenuto attraverso l’attivazione dei Servizi, secondo quanto ipotizzato dalla Procura e dagli investigatori delle Fiamme Gialle.

La complessa indagine ha svelato che ai clienti Wind Tre era sufficiente visitare una pagina web o consultare un’app con il proprio cellulare, talvolta con l’inganno di banner pubblicitari e senza far nulla (Zero Click), per ritrovarsi a essere abbonati a un servizio. Abbonamento che prevede il pagamento di denaro sul conto telefonico in cambio dell’accesso a contenuti come notizie, oroscopi, suonerie, meteo o altro.

Fenomeno che – secondo gli investigatori – sarebbe continuato anche durante l’emergenza sanitaria nazionale in atto.

L’indagine, coordinata dal pool di pm di Milano, dal Procuratore della Repubblica Francesco Greco, dal Procuratore Aggiunto Eugenio Fusco e dal Sostituto Procuratore Francesco Cajani, riguarda l’ipotesi di reato di frode informatica ai danni dei consumatori.

Lo scorso mese di luglio la compagnia telefonica ha reso noto di aver provveduto a rimborsare automaticamente sul conto telefonico tutti i clienti vittime delle attivazioni, per oltre 20 milioni di euro. Il gestore ha annunciato di aver chiesto indietro le somme ai Content service provider interessati da tali attivazioni (c.d. “ribaltamento al provider”). Le indagini sono ancora in corso.

Sottolineiamo che naturalmente tutte le prove dovranno essere formate all’interno del processo e fino al terzo grado di giudizio tutti gli indagati sono da ritenersi innocenti.

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