Da febbraio vaccini dal medico di famiglia. Si parte dagli over 80

A somministrare il vaccino anti covid ai cittadini del Lazio sarà il medico di famiglia, che chiamerà i pazienti: si parte a febbraio

vaccino

Sarà il medico di famiglia ad effettuare il vaccino anti covid ai cittadini del Lazio, a partire da febbraio. Ad annunciarlo è l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato: “Intesa raggiunta con i medici di medicina generale, vaccineranno gli anziani ultra 80enni”, spiega.

Presto arriveranno le procedure operative e la manifestazione di interesse rivolta ai medici di medicina generale, che nel frattempo stanno completando la vaccinazione”, sottolinea D’Amato.

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“I medici di medicina generale hanno accettato la sfida, si va avanti e siamo pronti a dare il nostro contributo per uscire dalla pandemia”, dichiara ai nostri microfoni Alberto Chiriatti, medico di base e vicesegretario regionale della FIMMG (la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale).

“Ogni medico di base vaccinerà i suoi pazienti presso il suo studio. Si partirà a febbraio dagli anziani ultra ottantenni, e proseguiremo poi con le categorie indicate dal CTS”, afferma Chiriatti.

“In questa fase iniziamo con i vaccini Pfizer e Moderna, e al momento soltanto con i pazienti over 80: poi toccherà a tutti gli altri cittadini”, sottolinea Chiriatti. I medici di famiglia vaccineranno tutti, “secondo le categorie indicate dal Commissario straordinario Domenico Arcuri”, prosegue Chiriatti.

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L’intesa raggiunta dalla FIMMG con la Regione Lazio prevede un’adesione volontaria alla campagna di vaccinazione, attraverso la manifestazione di interesse. Se qualcuno non aderisce i suoi colleghi potranno somministrare le dosi ai suoi pazienti”, spiega il responsabile regionale della FIMMG.

“La nostra forza è che conosciamo personalmente i nostri pazienti: avremo modo di convincere i più restii e potremo andare facilmente a vaccinare a domicilio coloro che non possono muoversi”, continua il responsabile della FIMMG. “Laddove non potremo arrivare noi, in caso di somministrazione a domicilio, interverranno le unità USCARR. In questo modo il servizio sarà garantito a tutti”.

“Al momento la disponibilità di dosi di vaccino è limitata. Non perché l’Italia non li compri, ma perché c’è difficoltà a produrli in tempi brevi. Confidiamo che il vaccino tutto italiano Reithera, prodotto dallo Spallanzani, sia pronto quanto prima: ci renderebbe autosufficienti“, conclude Chiriatti.

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