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Attacco hacker all’Irbm di Pomezia: il suo vaccino rinviato in Europa, dal 4 gennaio si userà in GB

La Procura indaga sugli attacchi hacker subiti dalla Irbm: l'ipotesi è che si tratti di cyber spionaggio. Intanto l'Agenzia Ue per il Farmaco blocca l'immissione in commercio del vaccino prodotto dall'azienda

Contro l’azienda italiana che sta producendo il vaccino AstraZeneca, la Irbm di Pomezia, nelle scorse settimane si sono scatenati diversi attacchi hacker.

Ora interviene la magistratura di Roma: la Procura della Capitale ha aperto un’indagine, a seguito della denuncia presentata da Piero Di Lorenzo, presidente della società di Pomezia.

L’attività investigativa è stata affidata a un pool di pm esperti di cyber-spionaggio. Perché l’ipotesi prevalente, al momento, è che la Irbm sia stata colpita da hacker stranieri, in un’operazione che ricorda da vicino quelle a firma dei servizi segreti.

Nei laboratori della Irbm infatti si lavora giorno e notte per ultimare il vaccino anti covid, che sarà disponibile per i cittadini europei non appena avrà il via libera dell’Ema, l’Agenzia Europea per il Farmaco.

Un vaccino, quello di AstraZeneca, su cui i governi Ue hanno puntato con decisione, affidando la prevalenza dei quantitativi di dosi acquistate. Se subisse ritardi i cittadini europei rimarrebbero privi di protezione.

Il presidente dell’azienda di Pomezia ha affermato che la Irbm “era da mesi sotto attacco di pirati informatici”. Azioni, afferma Di Lorenzo, messe in atto “non da semplici ragazzini: si è trattato di attacchi molto violenti, fatti da professionisti“.

I pubblici ministeri, coordinati dal Procuratore generale Michele Prestipino, hanno aperto un fascicolo. Si tratta del pool di pm che da anni svolgono attività di indagine su attacchi cyber che hanno avuto come obiettivi anche strutture istituzionali di primo piano. Il procedimento per gli attacchi contro la Irbm ipotizza il reato di accesso abusivo al sistema operativo e al sistema informatico.

Mentre in Gran Bretagna la distribuzione del vaccino AstraZeneca inizierà oggi, 30 dicembre, in modo che si possa cominciare con le prime vaccinazioni il 4 gennaio, l’Agenzia Ue per il Farmaco (Ema) sta invece bloccando l’iter per l’autorizzazione all’interno del continente europeo.

L’Agenzia Ue per il Farmaco (EMA)

Secondo gli esperti dell’Ema durante la prima fase di sperimentazione del vaccino prodotto dalla Irbm ci sarebbero stati degli errori metodologici. Per questo l’Agenzia Ue per il Farmaco ha dichiarato che il via libera al vaccino AstraZeneca non arriverà prima di febbraio.

Un’opinione che, però, non è condivisa dalla maggioranza della comunità scientifica internazionale. Per il farmacologo Carlo Centemeri, ad esempio, della Giovanni Lorenzini Medical Foundation MI-NY, “la sicurezza e la tollerabilità del vaccino di AstraZeneca/Oxford restano fuori discussione”.

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