I record di eventi climatici disastrosi del 2020

Christian Aid ha stilato un rapporto che raccoglie e analizza i dieci eventi climatici estremi del 2020

Il rapporto stilato da Christian Aid e intitolato “Counting the cost 2020: a year of climate break down”, raccoglie e analizza i dieci eventi climatici estremi che hanno causato i maggiori disastri durante l’anno uscente. La classifica.

I record di eventi climatici disastrosi del 2020

Christian Aid ha stilato un rapporto intitolato “Counting the cost 2020: a year of climate break down”, raccoglie e analizza i dieci eventi climatici estremi che hanno causato i maggiori disastri durante l’anno uscente. La classifica.

Questa classifica ci indica che il maggior numero di eventi dannosi si è verificato in Asia, dove una stagione di monsoni insolitamente piovosa ha portato ad alcune delle tempeste più drammatiche che si siano mai abbattute sul continente.

In particolare in India, in pochi mesi, le forti inondazioni hanno causato oltre duemila morti e costretto milioni di persone a lasciare le loro case.

I record di eventi climatici disastrosi del 2020. La classifica

Al primo posto della classifica troviamo gli incendi in Australia, che hanno distrutto più di 18 milioni di ettari di foreste e ucciso più di 2 miliardi di animali protetti. Inoltre il fumo degli incendi si è sparso per moltissime città causando danni alla salute stimati per 3,6 miliardi di dollari; l’Australia, che ancora dipende moltissimo dal carbone, non ha ancora stabilito dei target necessari per essere in linea con gli accordi di Parigi.

In seguito emerge la nota invasione di locuste nell’Africa orientale, le quali hanno divorato raccolti e vegetazione con danni stimati per almeno 8,5 mld di dollari; anche questa tragedia risulta essere collegata al cambiamento climatico da un recente rapporto dell’Onu, a causa dei frequenti cicloni e inondazioni nel territorio.

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Le locuste nell’Africa orientale

Il rapporto mette inoltre in lista, al terzo posto, le tempeste “Ciara” e “Alex”, che si sono abbattute su Irlanda, UK, Nord Europa, e in particolare Piemonte e Liguria. Insieme, hanno totalizzato danni per quasi 6 mld di dollari. “Alex” è un caso esemplare di aumento di intensità degli eventi climatici estremi in quanto, nelle Alpi Marittime, in appena 12 ore sono scesi 515 mm di pioggia, che sono il doppio delle punte massime di precipitazioni toccate storicamente, e circa il 60% delle piogge annuali normali (la media sui 12 mesi è 875 mm).

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Le tempeste “Ciara” e “Alex”. Al terzo posto della classifica degli eventi climatici disastrosi

Figurano nella classifica anche il ciclone “Amphan” nel Bengala, la stagione di devastanti uragani nell’Atlantico (in particolare in centro America e negli Stati Uniti), le inondazioni in Cina, Vietnam, Sud Sudan,  India, Giappone e Corea, gli incendi negli Stati Uniti Occidentali, le temperature record raggiunte in Siberia (fino ai 38 gradi centigradi a giugno 2020), gli Incendi in America Latina e i tifoni “Goni” e “Vamco” nelle Filippine.

Al fine di prevenire ulteriori disastri, i governi di tutto il mondo devono necessariamente ridurre le proprie emissioni di gas serra. Mentre alcuni Paesi Sviluppati hanno già messo in atto piani e programmi ambiziosi, quelli in via di Sviluppo faticano di più, essendo i meno responsabili dei danni ambientali ma tra i più colpiti, in maniera piuttosto sproporzionale. Inoltre i governi dovrebbero rivedere le loro priorità di azione nel 2021, considerando maggiormente la transizione energetica verso le rinnovabili e supportando le comunità dei Paesi in via Sviluppo al fine di creare una coesione tra responsabilità ambientale e sociale, per un anno futuro più sostenibile.

 

Articolo di Alessia Pasotto

dottoressa in Economia dell’Ambiente e dello Sviluppo

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