In questo Capodanno è ancora più importante evitare di farsi male sparando i botti: insieme al rischio dall’uso di materiale esplodente si aggiunge quello di non essere assistiti adeguatamente
Una minaccia più grave rispetto a quella degli anni passati incombe sulla notte di San Silvestro: il rischio di farsi male con l’uso dei botti si somma a quello di sovraccaricare il lavoro del pronto soccorso alle prese con l’emergenza covid-19. E di ridurre, per questo, le distanze tra positivi e non.
L’appello a evitare di usare fuochi d’artificio e botti arriva da Giulio Maria Ricciuto, presidente regionale Simeu (Società Italiana della Medicina di Emergenza d’Urgenza) nonché primario del pronto soccorso dell’ospedale di Ostia. “Purtroppo l’esperienza ci insegna che spesso nella notte di Capodanno assistiamo a piccole e grandi disgrazie conseguenti all’uso dei fuochi d’artificio utilizzati in maniera inadeguata – conferma Ricciuto – Quest’anno la situazione è peggiore in quanto, registrando il superlavoro da covid e da pazienti non covid, pur in presenza di percorsi separati, temiamo che un affollamento con persone che presentano lesioni più o meno autoprocurate da fuochi d’artificio possa seriamente mettere in difficoltà il pronto soccorso. E quindi, possa mettere a rischio gli stessi feriti, con pazienti covid e non covid accolti a non adeguata distanza di sicurezza”.
Non solo. “Quest’anno chi subisce lesioni da fuochi d’artificio – chiarisce il dottor Ricciuto – rischia per sè stesso e per gli altri di affrontare un’assistenza ritardata, naturalmente la migliore possibile, ma purtroppo con ridotte garanzie di sicurezza di distanziamento dai pazienti covid. E quindi oltre al danno terribile su sè stesso riguardo all’integrità fisica c’è la possibilità di diventare positivi al covid”.
L’appello riguarda soprattutto i bambini, la categoria di persone più esposte. “Abbiamo visto in passato bambini con mani deturpate o perdere l’uso di un occhio per colpa dei botti – conclude il primario del pronto soccorso – Per fortuna con il passare degli anni il fenomeno è sempre più marginale, però esiste ancora. Bisogna farlo cessare definitivamente. Si devono togliere dalle mani dei bambini questi fuochi perché si fanno male e quando si fa male un bambino soffrono tutta la famiglia e la comunità”.
Intervista a cura di Mara Azzarelli