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Senza identità il cadavere di donna trovato sugli scogli di Ostia

Affidata l’autopsia al Policlinico Gemelli. Anche il medico legale non riesce a stabilire la possibile causa del decesso della donna abbandonata sugli scogli dal mare

Le speranze di dare un’identità al cadavere di donna rinvenuto sulla scogliera del porto turistico sono affidate il larga parte all’esito dell’autopsia. I medici necrofori cercheranno di stabilire la causa del decesso, l’epoca della morte, l’età di quella donna e, soprattutto, potranno aiutare la Polizia scientifica a recuperare impronte digitali e dna.

Sopralluogo serale ieri all’Idroscalo da parte della Pm che segue il caso e del medico legale del Policlinico Gemelli di sua fiducia per un’ispezione sul corpo della poveretta rinvenuta cadavere sulla scogliera. Anche lo specialista non ha potuto accertare nulla di utile per l’identificazione della donna e per lo sviluppo delle prime indagini. Il corpo in avanzato stato di decomposizione non ha consentito al momento neanche il prelievo delle impronte digitali che, una volta rilevate in sala autoptica, potrebbero rivelarsi anche inutili se non ci sono precedenti di polizia. Il Dna potrebbe, invece, essere indispensabile per l’eventuale comparazione con quello di soggetti dei quali è stata denunciata la scomparsa.

Gli investigatori del X Distretto Lido di Polizia dello Stato hanno avviato le ricerche tra le  denunce di scomparsa che potrebbero corrispondere al profilo del cadavere: alto circa 170 cm. L’attenzione si è focalizzata dapprima su una ragazza di Fiumicino che, però, è stata ritrovata nelle ore scorse. Poi si sono spostate su una donna italiana di 40 anni d’età residente nella zona del Tiburtino. In questo caso, però, le date non collimerebbero: i familiari della 40enne hanno denunciato la scomparsa nel giorno di Natale mentre ad una prima valutazione la data presunta della morte per la donna di Ostia sarebbe addirittura antecedente all’8 dicembre.