Il centro sportivo comunale da realizzare con fondi privati in via dell'Idroscalo è rimasto sulla carta. L'iter non si sblocca, malgrado i pareri favorevoli
Quasi quattro milioni e mezzo di euro di fondi privati per realizzare un centro sportivo pubblico: è incredibile, ma il Comune non sembra voler cogliere questa occasione, ferma dal 2014. Il servizio di Fausto Trombetta.
C’era molto entusiasmo nel luglio 2014 quando venne inaugurato il maxi-cantiere di via dell’Idroscalo, a Ostia. Il cosiddetto “programma di riqualificazione di Ostia Ponente” prevedeva per quest’area una serie di opere attese addirittura dai primi del duemila: innanzitutto, la messa in sicurezza dell’argine sul fiume Tevere contro il rischio-esondazione; e poi un nuovo centro sportivo comunale con campi polivalenti, spogliatoi, parcheggi, un punto ristoro e un sistema di percorsi naturali. Ma oggi sul posto c’è soltanto una baraccopoli con annessa discarica.
Siamo andati a chiedere spiegazioni al direttore dei lavori indicato sul cartello di cantiere che ha spiegato che all’inizio c’era stato un problema con le terre indicate per realizzare l’argine, ma poi risolto il problema delle sabbie, è arrivato lo stop della Regione che ritiene “inderogabile” la delocalizzazione degli abitanti dell’idroscalo, messi a rischio dalla modifica della dinamica fluviale innescata dal nuovo argine. A quel punto, il direttore di lavori, l’architetto Bruno Spinozzi trova un’altra strada: la realizzazione dell’intero complesso sportivo protetto da un primo tratto di barriera, da completare in una fase successiva. La soluzione proposta viene approvata sia dell’autorità di bacino che dall’Ardis – siamo tra il 2018 e il 2019 – ma il Comune continua inspiegabilmente a prendere tempo.
Eppure i soldi ci sono e non si tratta di risorse pubbliche: sono 4 milioni e 300mila euro di oneri concessori che arrivano dal “Consorzio Ostia Ponente”, composto da privati che hanno versato un contributo straordinario in cambio di cubature. Recentemente, Regione e Comune hanno annunciato uno stanziamento complessivo di 15 milioni di euro per realizzare nuovi alloggi popolari destinati agli abitanti dell’idroscalo.
Insomma, la foce del Tevere viene liberata, i pareri e i soldi necessari per il centro sportivo ci sono, ma non si procede comunque. Nota a margine: il progetto prevedeva anche uno skate park, magari non bello come quello che il Comune sta realizzando poco distante, in via della Martinica, utilizzando però oltre 600mila euro di risorse pubbliche.
Nel servizio di Fausto Trombetta l’intervista all’architetto Bruno Spinozzi.
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