Le spiagge Tiberis e Tiberis 2, ovvero la discutibili iniziative estive del Campidoglio, diventano anche un pericolo ambientale
Il dossier di Legambiente è più che eloquente: sulle spiagge estive volute dal Campidoglio in due diverse sponde del Tevere, regna non solo il degrado ma anche una minaccia ambientale. Cumuli di plastica e di rifiuti rischiano di finire nel fiume e, da qui, al mare.
Sono stati i cittadini a segnalare a Legambiente l’incuria e l’abbandono delle cosiddette Spiagge Tiberis e Tiberis 2, le aree estive che il Comune di Roma ha attrezzato sotto Ponte Marconi da una parte e tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini dall’altra.
Oggi la condizione è tutt’altro che rosea: sotto Ponte Marconi non si ha avuto neanche la premura di portare via gli ultimi rifiuti che ora rischiano di essere travolti dal fiume con le prossime piene, insieme ad una maxi cisterna divelta sulla riva.
Nelle banchine attrezzate a fine estate scorsa tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini, con pratino e sedie, invece, proprio grazie alla denuncia di diversi cittadini emerge come l’abbandonato porti a un reale rischio ambientale: c’è infatti una maglia di 2.000 metri quadri di sottili fili di plastica che teneva insieme il pratino artificiale, ancora tutta lì e che rischia di essere trascinata verso il mare dall’acqua del Tevere.
“Operazioni come quelle della spiaggia di Ponte Marconi e dell’area attrezzata sul fiume sotto Ponte Sisto, oltre ad essere discutibili per non aver di certo migliorato l’estate dei romani, diventano anche un pericolo ambientale per tutto il resto dell’anno; a Ponte Marconi neanche l’accortezza di portare via i rifiuti dell’area e sotto Ponte Sisto, sembra di correre veramente il rischio che un’enorme rete di plastica possa essere trascinata via dalla corrente, con le drammatiche conseguenze sulla fauna ittica che si possono immaginare. Vedremo quanto tempo ancora bisognerà aspettare per vedere ripulite le aree dai rifiuti, e rimossi i 2.000 metri quadri di rete di plastica abbandonata nel cuore della Capitale, se il Comune non provvederà subito lo farà la prossima piena, si intervenga immediatamente per evitarlo” dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio.