I Presepi di Ostia: Christian Apreda tra Roma sparita, passione e tecnologia

All’ex PIT (Punto Informativo Turistico) di Ostia il Presepe realizzato da Christian Apreda, avvocato con la passione per la raffigurazione della Natività. Il tour 360° per le sue opere

Christian Apreda, 40 anni, nella vita fa l’avvocato penalista ma la sua passione per il Presepe per lui è diventato quasi un lavoro. Un mondo, il suo, che merita di essere osservato e raccontato, alla luce anche del singolare incrocio che ha realizzato tra tradizione e tecnologia.

Nel nostro viaggio attraverso i Presepi in mostra a Ostia, iniziato con quello di Pino Intorto (leggi qui), è la volta di fare tappa all’ex PIT di piazza Anco Marzio. Nel casotto metallico verde, infatti, è stato realizzato un suggestivo Presepe, quello di Christian Apreda.

Autodidatta appassionato della rappresentazione plastica della Natività fin da bambino, Christian Apreda coltiva e perfeziona questa inclinazione cercando di fondere la tradizione partenopea (è figlio di Raffaele, nativo di Sorrento) e quella romana (acquisita da mamma Floriana). “I miei Presepi non hanno progettazione, faccio tutto a occhio, però è innegabile che l’impronta è dettata dai fantastici acquarelli del pittore Ettore Roesler Franz raffiguranti scorci di Roma Sparita – racconta Apreda – Ho realizzato numerose opere che sono state esposte in diverse mostre in Italia e all’Estero, ottenendo riconoscimenti e l’ammirazione dei visitatori. Per me il Presepe è un atto di Fede, un modo per regalare emozioni a chi lo visita, per far riflettere sui significati che porta con se’ e per tramandare una tradizione che a mio avviso va al di là della Cristianità”.

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Il presepista Christian Apreda

Quello di Christian è un lavoro non solo di ricerca ma anche di grande tecnica. “Lo sforzo – racconta – è quello di riuscire a rappresentare l’umanità che gli scorci di Roma sparita portavano con sè, con i mestieri, gli usi, le consuetudini, gli odori e i sapori di una romanità travolta dallo scorrere incessante degli anni”. Il suo intervento è principalmente nelle scenografie – “faccio tutto a occhio, senza progettazione su carta” rivela – nella cura quasi maniacale dei dettagli: dai panni stesi alle miniature di mobilio e stoviglie nelle case, alle insegne dei negozi, agli abiti, alle piccolissime tegole dei tetti (“fatte una ad una da mamma Floriana”). “Solo le statuine non sono di mia diretta realizzazione – svela – Mi rifornisco da artigiani napoletani di San Gregorio Armeno o da artisti della cartapesta di Lecce”.

C’è poi un dettaglio che distingue i Presepi di Christian Apreda da tutti gli altri in termini non solo di creatività artigianale ma anche per tecnologia. “Nella targhetta di descrizione del Presepe – spiega l’artista – c’è sempre il QR Code che, fotografato dallo smartphone, consente di entrare visivamente in un tour ravvicinato a 360 gradi. E’ un modo per portare il visitatore a sentirsi realmente protagonista di quella scena”.

Quest’anno sono dieci i Presepi di Christian Apreda in esposizione: tre sono a Treviso, ai 100 presepi allestiti nel colonnato del Bernini a piazza San Pietro, al Seraphicum, al comando generale della Polizia locale di Roma in via della Consolazione e quattro a Ostia. Le opere presenti al Lido si possono ammirare, oltre al PIT di piazza Anco Marzio, anche presso la libreria Biblolibrò, presso il bar Remondi e presso il bistrot Tartarughino.

Ogni presepe richiede un lavoro di non meno di due mesi” rivela Apreda che, per questo motivo si avvale non solo della collaborazione degli artisti delle statuine e di mamma Floriana ma anche di un amico che con lui cura il laboratorio di via Dante Vaglieri e un magazzino di 80 metri quadrati dove sono riposti tutti i materiali.