Grande Roma

Maresole, la Procura insiste: “Siete abusivi”. Nel mirino anche il cottage di Renzo Arbore

Nonostante il Tribunale del Riesame abbia già accolto il primo ricorso, la Procura sta per notificare una raffica di sequestri a Maresole. Renzo Arbore tra i destinatari delle notifiche

Non è bastato il provvedimento del Tribunale del Riesame di ottobre scorso a smentire la tesi della Procura che accusa i concessionari dei cottage di Maresole di occupare abusivamente il suolo demaniale. I gip, infatti, hanno firmato e starebbero per firmare di nuovo una raffica di sequestri relativi ai casotti distesi nel comprensorio di lungomare Amerigo Vespucci 90, a Ostia. E tra questi potrebbe esserci anche quello di Renzo Arbore.

E’ una vicenda intricata quella che riguarda il complesso dell’associazione Maresole, un gruppo di 86 cottage più un circolo velico. Per la seconda volta in dieci anni la Procura di Roma ha iscritto un procedimento giudiziario sull’ipotesi di reato di occupazione abusiva di suolo demaniale. Il comprensorio è stato costruito nel 1957 con regolare concessione edilizia rilasciata dal Campidoglio e venne acquisito a Patrimonio doganale marittimo, ma per l’amministrazione che ha denunciato i concessionari, quel titolo non esiste. Siamo sullo stesso piano di quanto accaduto al non distante stabilimento balneare “La Casetta” (leggi qui).

Il primo procedimento penale attivato nel 2010, è stato definito con archiviazione. Ma la Procura è tornata alla carica sostenendo che il terreno demaniale sia occupato illecitamente dai concessionari che, dunque, sarebbero abusivi. Il Campidoglio non ha rinnovato le concessioni demaniali e, pertanto, contesta l’occupazione abusiva di quello spazio.

Renzo Arbore rischia il sequestro del suo cottage a Maresole

La tesi è stata smentita lo scorso ottobre quando l’avvocato Cesare Gai, legale di Renzo Arbore e della concessionaria alla quale era stato sequestrato uno dei cottage, rivolgendosi al Tribunale del Riesame ha ottenuto l’annullamento del sequestro. I giudici hanno valutato positivamente la condotta tenuta dal concessionario che, al fine di stimolare il rinnovo della concessione, ha costantemente interloquito con l’amministrazione, stigmatizzata nel suo atteggiamento. E tutti i cottage, incluso quello di Renzo Arbore, sembra siano nella stessa posizione.

I miei assistiti – sottolinea l’avvocato Gai – fino al mancato rinnovo, sono stati titolari di concessione costantemente monitorata dagli organi preposti. La licenza edilizia è stata rilasciata nel 1957 e le planimetrie dei luoghi, rimaste in pratica inalterate in tutti questi anni, sono regolarmente allegate alle carte depositate in Capitaneria di Porto e presso il Comune di Roma. Ovviamente tutti gli eventuali decreti di sequestro che verranno eseguiti saranno oggetto di impugnazione analoga a quella che è stata accolta dal Tribunale del Riesame”.

Il punto è – spiega l’avvocato Gai – che l’illegittimità sarebbe solo formale perché nonostante le reiterate richieste di rinnovo da parte dei concessionari, non è arrivata alcuna esplicita risposta dall’amministrazione capitolina. Pur tuttavia, gli associati di Maresole continuano a tentare di interloquire con il Comune di Roma e hanno provveduto, fino a quando è stato possibile, a pagare il canone concessorio che, in assenza di indicazioni dal Campidoglio, sono stati costretti ad autodeterminarsi”.

Renzo Arbore trascorre spesso qualche giorno in estate nel suo cottage a Maresole e si diletta a passeggiare anche per Ostia. L’ultimo avvistamento dello showman è di luglio 2019 quando venne sorpreso a curiosare tra i banchi del mercato saltuario di piazza Quarto dei Mille insieme con la sorella Sabrina e con degli amici: nel mirino delle compere gilet colorati (una delle sue passioni) e giacche eccentriche.

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