Sos da organizzatori di convegni e fiere: “Aiuto, siamo in ginocchio”

Scendono in piazza i lavoratori di convegni, fiere ed eventi: tutto fermo da marzo e pochi spiccioli dal Governo

Una realtà da 712mila imprese bloccata da dieci mesi e alimentata da un contributo miserrimo: ad alzare la voce è il mondo degli organizzatori di convegni, fiere ed eventi messo in ginocchio dal blocco delle attività.

AFI e UNOE, i due sindacati più rappresentativi del settore, insieme nelle piazze italiane per ricordare alle istituzioni che il mondo del commercio all’aperto è fermo.

Una manifestazione di protesta organizzata questa mattina, con appuntamento a piazza Oderico da Pordenone, di fronte all’ingresso del palazzo della Regione Lazio, da UNOE(Unione Nazionale Organizzatori Eventi), ed un’altra ancora domani, giovedì 17 dicembre alle 12.00, che vede insieme UNOE ed AFI (Associazione Fieristica Italiana), in diverse piazze d’Italia, con l’obiettivo di farsi ascoltare e ricordare alle istituzioni che c’è un mondo fermo, quello di 712.000 imprese, sospeso da marzo del 2020, a cui nulla è stato riservato per sopravvivere in questi mesi, e che non vogliono essere seppellite dall’inerzia e da normative fuori di ogni logica di equità.

Una protesta silenziosa a seguito dell’ingiustizia che ha consentito, seppur in modo limitato, il commercio al chiuso, e lo ha proibito  all’aperto, uccidendo artigianato e tipicità del nostro Paese.

Una protesta per guardare al 2021 in un modo più costruttivo, senza seppellire un comparto consistente e fondamentale del nostro Paese, stamattina condotta da UNOE, e che dopo poche ore, ha già raggiunto un primo seppur piccolo risultato. Una delegazione UNOE, è stata ricevuta da Massimiliano Baldini, Responsabile della Segreteria dell’Assessorato allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Ricerca, Startup e Innovazione della Regione Lazio, che ha raccolto le istanze dell’Associazione di categoria, aprendo un tavolo di confronto su questo argomento particolarmente complicato, che tiene appesi tanti professionisti del commercio all’aperto. Soddisfazione è stata espressa a tal proposito dal Presidente UNOE Alessandro Pollak e della Portavoce UNOE Lazio, Francesca Alessandri, che invitano cittadini e professionisti del mondo degli eventi, a farsi forti di questo primo passo e proseguire, partecipando ancora più numerosi all’evento pubblico di domani che si svolgerà a livello nazionale.

LE PIAZZE CHE PARTECIPANO ALLA PROTESTA

Milano, Piazza Duomo; Roma-Ostia, Piazza Anco Marzio; Pomezia (Roma), Piazza Indipendenza; Vicenza, Piazza dei Signori; Monsummano Terme (Pistoia), Piazza Giusti; Salerno, Piazza Amendola.

Senza nessun tipo di fondo economico, con un unico bando a fondo perduto relativo al fatturato del mese di aprile nel Decreto Rilancio, con i soli 600 euro dell’INPS alle partita Iva, famiglie e persone che hanno cercato di adeguarsi per la riapertura alle normative sul distanziamento e l’igienizzazione, sono state rese immobili dopo lo sforzo di investimento loro richiesto sulla sicurezza, e chiedono un 2021 migliore, in cui sia possibile riaprire nel rispetto delle norme, avere congrui ristori economici, essere sostenuti almeno nelle spese fisse, e veder riassegnati i bandi vinti nel 2020, con facilitazioni fiscali e contributive. Lo chiedono soprattutto per sopravvivere.

I NUMERI DELLA PROTESTA

Gli organizzatori eventi e comparti produttivi collegati di convegni e fiere sono 354.999 in Italia, le attività di supporto alle rappresentazioni artistiche come spettacoli ed eventi dal vivo, ma anche le sfilate di moda sono 5.917, gli organizzatori di feste e cerimonie, le imprese di wedding planning sono 349.606, gli  organizzatori di eventi sportivi e di intrattenimento, i gruppi di animazione, gli organizzatori di eventi di hobbistica e collezionismo (tra cui moltissime associazioni culturali) sono 2.049. Tutti questi rientrano nei codici Ateco iscritti all’UNOE.

Le Fiere e gli eventi, spesso unici, sono incentrati su prodotti tipici di qualità, artigianali, ma anche musica, spettacoli, sport, rievocazioni storiche e culturali nel territorio.

LE RICHIESTE

AFI e UNOE chiedono di non essere seppellite e perché ciò accada occorre avere delle norme che equiparano fieristi e organizzatori di eventi a tutte le attività produttive e commerciali, con un aiuto per far slittare al 2021 i bandi vinti nel 2020, per abbattere i costi di occupazione del suolo pubblico, per essere sostenute con i contributi previdenziali, per essere aiutate nei costi fissi di gestione.