Roma: sit-in dei commercianti davanti al Pantheon per protestare contro il Governo

ristoratori

Al grido “Gli untori non siamo noi“, i commercianti di Roma si sono riuniti oggi pomeriggio davanti al Pantheon in un sit-in per protestare contro i provvedimenti adottati dal Governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

Roma, sit-in commercianti: al Pantheon chef, cuochi, ristoratori, gelatieri e gestori dei pubblici esercizi

In piazza c’erano chef, cuochi, ristoratori, gelatieri e gestori dei pubblici esercizi della Capitale. Il sit-in è stato organizzato da Fiepet-Confersecenti di Roma e Lazio. In segno di protesta, davanti l’imponente monumento romano, i dimostranti si sono disposti su file ordinate e distanziati con indosso la mascherina, nel rispetto delle regole anti-Covid, sventolando bandiere dell’associazione degli esercenti e tenendo in mano dei cartelli con su scritto, appunto, “Gli untori non siamo noi“.

I manifestanti hanno invocato misure precise e dettagliate non solo per ripartire, ma anche e soprattutto per non fallire. Ricordando il valore economico e sociale che il settore porta al territorio, i commercianti hanno ammonito le istituzioni sulle misure adottate.

La filiera dell’agroalimentare è in grande difficoltà economica, ancora oggi ritardano ad arrivare i ristori e manca un sostegno alle imprese romane e laziali. – hanno urlato ai megafoni – La chiusura dopo le 18 di ristoranti, bar, gelaterie, pizzerie al taglio e street food, sta mettendo in pericolo aziende e lavoratori”.

L’ordinata folla di manifestanti, però non si è limitata a protestare, ma ha portato in piazza alcune proposte al Governo Conte.

Le proposte presentate dai commercianti nel sit-in di oggi pomeriggio:

  • riapertura dopo le ore 18 con i protocolli di sicurezza adeguati;
  • fiscalità di vantaggio a favore delle imprese che hanno avuto una contrazione del volume d’affari 2020 rispetto al 2019 superiore al 50%;
  • decontribuzione per tutti i dipendenti in forza all’azienda, qualunque sia la data di assunzione e l’inquadramento;
  • la cassa in deroga per tutti i dipendenti in forza all’azienda;
  • il credito d’imposta per gli affitti e stop agli sfratti per tutto il 2021;
  • moratoria per tutto il 2021 per mutui e finanziamenti per imprese e persone fisiche;
  • utilizzo dei fondi europei per favorire la riconversione delle aziende del commercio con meccanismo analogo a quello utilizzato dall’industria;
  • l’esenzione totale dal pagamento del Cosap (canone di occupazione del suolo pubblico) per tutto il 2021;
  • il credito con l’erogazione veloce a tutte le imprese già beneficiarie del finanziamento dei 25 mila euro di un’ulteriore somma minima di 50 mila euro. Garanzia statale al 100 per cento. Restituzione in 15 anni con pre-ammortamento di 2 anni.

“Questa pandemia – spiega il presidente di Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio, Claudio Pica – durerà forse un altro anno, è impensabile che il governo Conte continui a vessare tutte queste persone, non ce la fanno più. Anche i dipendenti stanno guadagnando il 52% del loro stipendio mensile. È un danno per tutte le famiglie che passeranno un Natale brutto. Quindi grazie al governo Conte che ci sta uccidendo” – conclude.

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