Qualità della vita, Roma peggiora rispetto a un anno fa

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Roma è al 32mo posto nella speciale classifica sulla qualità della vita nelle città italiane. Rispetto al 2019 perde ben 14 posizioni. Al primo posto, Bologna. Ultima città, Crotone.

Roma, dunque, è 32esima nella classifica sulla Qualità della vita realizzata dal quotidiano economicoSole 24ore. L’obiettivo dell’edizione 2020 – che analizza 90 indicatori, per la maggior parte (circa 60) aggiornati al 2020 in base agli ultimi dati disponibili – è raccontare in presa diretta il differente impatto della pandemia da coronavirus sui territori. L’impostazione della ricerca conferma le sei aree tematiche di analisi che fotografano la complessità della vita nelle province italiane: ricchezza e consumi; demografia e salute; affari e lavoro; ambiente e servizi; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. Sono stati inseriti, inoltre, 25 indicatori che documentano le principali conseguenze del Covid-19 su salute, attività economiche e vita sociale.

Nell’anno più difficile tra contagi, decessi, crisi economiche, lockdown e quarantene é Bologna la prima città per qualità della vita. La 31esima indagine del Sole 24 Ore sul benessere nei territori è stata pubblicata oggi sul giornale e tiene conto anche del differente impatto della pandemia da coronavirus sulle varie aree del Paese. Bologna guadagna ben 13 posizioni e traina un po’ tutte le province dell’Emilia Romagna. Ben cinque su nove, infatti, si incontrano tra le prime venti: oltre al capoluogo, Parma (8), Forlì Cesena (14), Modena (15) e Reggio Emilia (17).

Nella classifica nazionale, seconda risulta essere Bolzano e terza Trento, che hanno saputo tenere le posizioni anche nell’anno della pandemia, benché siano ora attese alla prova di un inverno difficile per l’economia della montagna.

A parte queste due province, è soprattutto il Nord a uscire penalizzato dagli effetti su larga scala del virus.Le province lombarde hanno segno negativo, in peggioramento rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Sondrio e Mantova. Colpita anche Milano – vincitrice sia nel 2018 sia nel 2019 – che perde 11 posizioni, dove pesa il crollo del Pil pro capite in base alle stime 2020, ma anche il nuovo indicatore sullo spazio abitativo medio a disposizione (con una media di 51 mq per famiglia). La crisi penalizza le aree metropolitane più turistiche, come Venezia (33, in calo di 24 posizioni), Roma (32, -14), Firenze (27, -12) oppure Napoli (92, -11).

E della mancanza di turisti risentono anche le località di mare: peggiorano le province di Puglia e Sardegna (fatta eccezione per Cagliari e Foggia), Rimini (36, perde 19 posizioni rispetto allo scorso anno), Salerno, Siracusa e Ragusa. In controtendenza solo la Liguria, tutta in miglioramento, dove addirittura Genova (19) celebra con una buona performance la riapertura del viadotto sul Polcevera dopo il crollo del ponte Morandi recuperando 26 posizioni. A registrare «scatti di crescita», piazzandosi nella top ten, sono anche altre province di medie dimensioni come Verona (4, +3 posizioni), Udine (6, +10 che ottiene la sua migliore performance in Giustizia e sicurezza) e Cagliari (9, +11, regina della categoria Demografia e salute). Se il Nord scende, il Sud non scala la classifica ma resta al fondo con i problemi di sempre. Questo anno chiude la classifica Crotone, preceduta da Caltanissetta, ultima lo scorso anno.