Litorale Sud

Le spoglie di Giacomo Manzù lasceranno Ardea

Le spoglie del celebre scultore Giacomo Manzù lasceranno il museo di Ardea a lui dedicato per essere traslate, dopo la cremazione, nella casa di famiglia di Aprilia.

Lo ha stabilito il Tribunale di Roma al quale si sono rivolti i figli dell’artista, Giulia e Mileto Manzoni, intenzionati a riunire le spoglie mortali di Giacomo Manzù a quelle della moglie e musa ispiratrice, Inge Schabel, preso la casa di famiglia di Aprilia. Finisce così il braccio di ferro durato circa un anno tra gli eredi e il Comune di Ardea che non voleva perdere quella che è considerata un’attrattiva del Museo Manzù di via Laurentina km 32. Il Museo Manzù, aperto al pubblico dal 1981, situato ai piedi della rocca tufacea su cui sorge il centro preromano di Ardea,  accoglie dal 1992 nel suo giardino il feretro del grande artista. Temporaneamente chiuso, il museo era visitabile solo due giorni alla settimana, il sabato e la domenica dalle ore 9,00 alle 19,30.

La coppia  Giacomo-Inge, quest’ultima scomparsa a maggio del 2018, si riunirà dunque in quella che per trent’anni è stata la loro casa, in Colle Manzù, che ha accolto personaggi del mondo della cultura e dello jet set internazionale, da Giorgio de Chirico a Renato Guttuso, da John Houston a Gina Lollobrigida. Lo scultore era amico personale di papa Giovanni XXIII e di Picasso. Tra le opere più famose di Giacomo Manzù, scultore di fama internazionale, la Porta della Morte della basilica di San Pietro in Vaticano e la grande scultura in bronzo di sei metri d’altezza collocata di fronte alla sede dell’ONU a New York.

Giacomo Manzù con una sua opera dell’età matura

Per un attimo il destino di Manzù stava per incrociarsi anche con la storia di Ostia. Nei primissimi anni Novanta, infatti, il grande artista venne contattato dall’allora presidente dell’Associazione Commercianti, Piero Morelli, che propose la realizzazione di una grande statua bronzea dedicata al pescatore da collocare in piazzale dei Ravennati, davanti al Pontile. Manzù si era messo al lavoro per il progetto ma la malattia e la sua morte ne impedirono la realizzazione.

Attualmente casa Manzù è sede di una fondazione che a breve dovrebbe aprire al pubblico. Alla fine, il volere della famiglia ha prevalso sulla resistenza del Comune di Ardea. Il sindaco Mario Savarese, dopo aver sostenuto un appello indirizzato al Presidente della Repubblica (leggi qui), ha tentato ieri di convincere i figli di Manzù per un ripensamento ma senza successo.

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