Natale, le misure del governo: coprifuoco alle 22, divieto di spostamento tra Regioni

Dpcm

Il Natale è alle porte, e Palazzo Chigi prepara la versione finale del Dpcm con le nuove misure per le festività natalizie. Molte le novità: per la sera del 24 dicembre e per i giorni di festa successivi il governo ha stabilito un coprifuoco alle 22. Niente messa di Natale, dunque, a meno che non venga anticipata.

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Sulla decisione di blindare l’orario di ritorno dal cenone di Natale per diminuire le possibilità di contagio, interviene il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia. “Seguire la messa due ore prima – e lo dico da cattolico – o far nascere Gesù Bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre”, sottolinea Boccia, nel corso della videoconferenza con gli Enti locali.

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Natale, il premier presenta le misure del nuovo Dpcm

“Sono ore impegnative: abbiamo consultato i nostri esperti per valutare la curva epidemiologica e gli scenari prossimi futuri”, ha dichiarato il premier Giuseppe Conte. Poi, l’annuncio ufficiale: “Piemonte, Lombardia e Calabria diventano zone arancioni. Liguria e Sicilia gialle”, spiega il presidente del Consiglio nel corso del suo intervento al congresso “Generazione Energia”.

L’annuncio del presidente del Consiglio Conte sulle novità inserite nel prossimo Dpcm arriva a seguito della riunione a Palazzo Chigi con i capidelegazione dei partiti di maggioranza, alla presenza del ministro Boccia.

Tra le misure di prevenzione anti covid che verranno inserite nel Decreto, che sarà varato il prossimo 3 dicembre, anche il divieto di mobilità tra Regioni diverse: incluse tra quelle di colore giallo, come il Lazio.

Prevista inoltre la chiusura degli impianti sciistici, e quella delle frontiere: l’obiettivo è quello di evitare che i turisti aggirino il divieto di settimana bianca semplicemente attraversando il confine.

Il governo ha confermato che di riapertura degli impianti si potrà parlare soltanto dopo le feste di Natale. “Gli impianti da sci e il sistema vacanze invernali, che sono fondamentali per la nostra economia, riapriranno quando l’epidemia si sarà raffreddata, speriamo nel giro di un mese, un mese e mezzo”, sottolinea Boccia.

Sì alla riapertura delle scuole il 7 gennaio, come chiesto dalle Regioni. “La sicurezza delle persone e la salute vengono prima di tutto”, sottolinea il ministro Boccia. “Dobbiamo far cessare questa seconda ondata evitando la terza, e mantenendo la convivenza con il virus con il massimo della sicurezza”, prosegue il titolare degli Affari Regionali.

“Si è scelta la linea della prudenza, nella consapevolezza che davanti a noi ci sono mesi invernali difficili, e questo vale fino a marzo”, conclude Boccia.

 

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