In molti hanno espresso sdegno per le parole di Nicola Morra contro Iole Santelli, la governatrice della Calabria deceduta il 15 ottobre scorso, circa l’opportunità di candidarsi malgrado il tumore. Alcuni colleghi del Movimento 5 Stelle lo hanno invece difeso. E da Ostia arriva la storia di un’ex senatrice pentastellata, Fabiola Anitori, secondo la quale non si sarebbe trattato di uno scivolone. Anzi. Sarebbe, secondo lei, un modo di pensare comune anche ad altri grillini. Il servizio di Mara Azzarelli
Fa ancora discutere la frase del presidente della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, contro l’ex presidente della Regione Calabria Jole Santelli.
E da Ostia arriva un’altra storia agghiacciante. Una ex parlamentare del Movimento 5 Stelle racconta della sua odissea, quando eletta nel collegio di Ostia, e costretta ad assentarsi per le cure, venne tacciata di assenteismo. E mai difesa – come invece si sarebbe aspettata – dai colleghi pentastellati.
“Quando ho letto la frase di Morra su Santelli mi sono sentita male. Ho provato un dolore profondo. Come se il vissuto di sette anni e mezzo fa fosse tornato a galla”, spiega l’ex senatrice Anitori.
Brutta vicenda, che unita alle difese levate da alcuni esponenti romani pentastellati trasforma quella che sembrava un’esternazione di cattivo gusto in un caso politico.
Come la pensano i 5 Stelle rispetto al diritto dei malati oncologici di curarsi e di continuare nel frattempo il loro impegno politico anche a livello istituzionale? L’ex senatrice da questo punto di vista, visto quanto provato sulla sua pelle quando da malata rivestì l’incarico, non ha dubbi.
“Quando sono entrata in Parlamento ho scoperto di avere una recidiva di tumore. L’opportunità di fare la senatrice, lottare per le donne, per le malate oncologiche come me era un’opportunità incredibile. Infatti il mio primo ordine del giorno fu proprio per la prevenzione e la lotta al cancro. Ma mi venne chiesto di partecipare a una serie di riunioni obbligatorie, e solo con i mezzi pubblici”, racconta Anitori.
“Quando si è iniziato ad andare in Aula sono cominciate le prime votazioni e ho partecipato. Poi mi sono dovuta operare: e necessariamente non potevo andare in Senato. Mandai ovviamente la certificazione medica, ma il risultato è stato che i vari fan e tifosi del 5 Stelle hanno iniziato a insultarmi, perché io non ero presente alle votazioni”, spiega l’ex senatrice.
“I miei colleghi non mi hanno difesa, e non hanno mai comunicato all’Ufficio di Presidenza il mio stato di salute e la mia certificazione medica. Con il risultato che sono risultata essere la senatrice assenteista, nella ‘top ten’ del Senato. E quando sono uscita dal Movimento – per motivi politici . le cose sono peggiorate”, prosegue Anitori.
E all’epoca della fuoriuscita dal Movimento era stato proprio Morra a tirare in ballo la malattia, a mezzo stampa, rispondendo alla grillina che argomentava con temi politici le sue critiche ad un movimento che lei, all’epoca, definì “feudale”.
“Morra rispondeva a qualsiasi domanda che il problema era secondo lui la diaria, i soldi. E il riferimento era alla malattia. Sono andata a ripescare l’articolo dell’epoca, e mi son detta: ma è sempre lui, non è possibile, ha un problema con i malati oncologici”, conclude l’ex senatrice.
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