Da anni vessavano un imprenditore: arrestati padre e figlio usurai

La confisca scaturisce da una indagine anti usura

Eur :  una famiglia di usurai è stata arrestata dai Carabinieri. Si tratta di padre e figlio che da anni vessavano un imprenditore a cui avevano concesso un ingente prestito in denaro.

Da anni vessavano un imprenditore: arrestati padre e figlio usurai

Applicavano un tasso di interesse fino al 20% e utilizzavano una pistola per intimidire la vittima, un imprenditore titolare di alcune palestre a Roma. In questo modo una famiglia di usurai, padre e figlio, ha vessato per anni un imprenditore romano.

I malviventi,  entrambi romani di 48 e 22 anni, con precedenti sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Eur e ora si trovano nel carcere di Rebibbia con l’accusa di usura aggravata in concorso.

I militari hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Roma.

Il 48enne nel 2006, sottoposto agli arresti domiciliari proprio per reati analoghi, entrò in contatto con un imprenditore romano, gestore di alcune palestre, in quel momento in sofferenza economica, con cui pattuì un prestito “a fermo” con il quale gli venne concessa la somma di 76 mila euro per un prestito iniziale di 80 mila euro, somma già decurtata di 4 mila euro quale pagamento della prima rata mensile quale interesse anticipato del 5%. Il figlio dell’usuraio provvedeva personalmente al ritiro della rata presso una delle attività dell’imprenditore.

Negli anni successivi, la vittima, entrata nel vortice debitorio, si era vista costretta a chiedere altri tre consistenti prestiti per sopraggiunte complicazioni, vedendo lievitare i tassi mensili applicati dai suoi usurai, fino al 20% mensile.

I  due per rimarcare la loro efferatezza e ferocia, mostravano alla vittima una pistola, come intimidazione per avr saltato il pagamento di una rata mensile e costringendolo inoltre a fornire abbonamenti gratuiti presso le sue palestre ad alcuni loro amici.

La vittima si è rivolta ai Carabinieri denunciando i fatti. I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno raccolto un’importante mole di prove a carico dei due aguzzini che hanno consentito al Tribunale di emettere nei loro confronti un’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere.

Padre e figlio si trovano ora nel carcere di Rebibbia.

redazione@canaledieci.it

 

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