“Ci sono cose che ti tolgono davvero il fiato…“. Con queste parole il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, ha esordito sui social commentando la notizia della città etrusca tra le 10 finaliste finaliste per il titolo di Capitale della Cultura 2022.
La comunicazione è arrivata dal Mibact, che ha inserito Cerveteri insieme ad altre importanti realtà italiane come Ancona, Bari, L’Aquila, Pieve di Soligo (Treviso), Procida, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra.
Non sarà facile, anche perchè a competere ci sono città anche molto più grandi in termini di superficie e popolazione, capoluoghi di provincia e di regione, ma la località etrusca ha tutte le carte in regola per giocarsela fino alla fine.
Nonostante tutte le difficoltà relative all’emergenza sanitaria, Cerveteri ha saputo valorizzare i suoi punti di forza sotto il profilo della cultura, come le visite alla Necropoli della Banditaccia, l’Estate Caerite e l’Etruria Eco Festival e, in queste settimane, i concerti streaming della stagione autunnale. Punti di forza, ricordiamo, che hanno portato Cerveteri alla vittoria del titolo di Capitale della Cultura del Lazio 2020.
“Dovrei dire tante cose, – spiega Pascucci – ma mi sento soltanto di ringraziare l’Assessora Federica Battafarano che ha creduto in questa sfida, che molti definivano impossibile, e l’ha affrontata con determinazione ed entusiasmo e i tanti che hanno collaborato per arrivare qui. Un grazie speciale alla nostra meravigliosa città. E’ sempre più un onore esserne sindaco”.
Criterio di valutazione, come ha ricordato il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, non sarà la bellezza del territorio, ma “viene premiata la città che riesce a sviluppare il progetto culturale più coinvolgente, più aperto, innovativo e trasversale”.
Alla vincitrice sarà assegnato un contributo di un milione di euro e l’esclusione delle risorse investite nella realizzazione del progetto dal vincolo del patto di stabilità.
Le dieci città finaliste dovranno presentare i propri dossier alla giuria in un’audizione pubblica, della durata massima di un’ora, dove illustreranno il progetto e successivamente risponderanno a delle domande. Sarà poi compito della giuria, entro il 18 gennaio 2021, suggerire al Ministro il progetto più idoneo alla designazione del titolo che verrà attribuito dal Consiglio dei Ministri.
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