I sistemi dei corrieri per superare con la droga i controlli a Fiumicino (VIDEO)

Nascosta nelle confezioni di cosmetici oppure occultata in un piccolo elettrodomestico ma anche “saldata” tra un foglio e l’altro nel cartone degli imballaggi: oltre al classico doppiofondo nella valigia e al metodo dell’ovulatore, sono sempre più raffinati i sistemi dei corrieri per far transitare la droga attraverso i controlli doganali. Alla frontiera dell’aeroporto di Fiumicino, però, anche i più fantasiosi dei sotterfugi non sfuggono.

E’, infatti, di 18 corrieri arrestati e 52 chilogrammi di stupefacenti sequestrati il bilancio delle ultime settimane di attività presso la frontiera dell’aeroporto “Leonardo da Vinci”. Un fiume di droga pronto a invadere le piazze di spaccio della capitale che è stato bloccato prima che potesse arrivare dai grossisti fino agli spacciatori.

Rallenta il traffico aereo passeggeri a causa della pandemia da covid-19 ma il narcotraffico non si ferma. E si fa sempre più accesa la guerra tra i corrieri e gli operatori della frontiera dell’aeroporto di Fiumicino, primo scalo in Italia come transito di droga.

A imbattersi nella rete dei controlli predisposta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma congiuntamente al personale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, nell’ambito dell’operazione ribattezzata “Rebus”, nello scalo aeroportuale capitolino “corrieri” disinvolti che hanno utilizzato gli espedienti più fantasiosi per occultare lo stupefacente che cercavano di introdurre in Italia. Un cittadino dominicano, proveniente dalla Spagna, aveva nascosto oltre 3 chili di cocaina purissima in flaconi contenenti apparentemente cosmetici destinati, a suo dire, alla cura dei capelli, mentre il titolare di un salone di bellezza di origine pakistana, dichiaratosi parrucchiere di alta moda, aveva occultato nel proprio bagaglio 6 chili di eroina.

Per superare indenni i controlli, un italiano proveniente da San Paolo del Brasile aveva pensato bene di modificare la confezione che conteneva un’idro-pulitrice per sistemare al suo interno circa 3 chili di cocaina; un altro connazionale aveva ricavato un doppio-fondo nel proprio bagaglio da stiva per occultarvi più di 10 chili di eroina.

Sono, invece, sei gli “ovulatori” individuati dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Fiumicino unitamente al personale del Servizio di Vigilanza Antifrode della citata Agenzia, tra cui un nigeriano proveniente dall’Uganda che, condotto all’ospedale “G.B. Grassi” di Ostia e sottoposto ad esame radiografico, è risultato aver ingoiato 49 ovuli contenenti oltre un chilogrammo di eroina, di cui uno estratto a seguito di un delicato intervento chirurgico.

L’ingente quantitativo di droga sequestrato, considerata il suo grado di purezza, avrebbe consentito di ricavare oltre un milione di dosi, fruttando alle organizzazioni criminali ricavi che si aggirano sui 18 milioni di euro.

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