Malattie rare, oncologia e geriatria: Anffas amplifica la sua mission

Dopo mezzo secolo di attività, ANFFAS Ostia Onlus diventa Fondazione Inclusione Salute e Cura Roma Litorale, con una nuova e più ampia missione di assistenza: non soltanto disabilità ma anche malattie rare, degenerative ed oncologiche e la tutela delle persone anziane.

E’ cambiata la denominazione per necessità – dichiara Stefano Galloni, Direttore Generale della Fondazione ISC Roma Litorale – ma rimane intatto tutto ciò che ha sempre rappresentato ANFFAS Ostia ONLUS. Le persone e le famiglie continueranno a essere il perno delle attività, ma abbracciamo tutte le fragilità che i nostri tempi ci chiedono di affrontare.”

La Fondazione Inclusione Salute e Cura Roma Litorale – fa presente Stefano Galloni – è attualmente la principale istituzione del terzo settore e del welfare del Litorale laziale, e raccoglie un’eredità pesante che è quella di ANFFAS Ostia, aprendosi a quelle necessità di assistenza che fino ad oggi non potevamo incontrare, parliamo di: malattie oncologiche, malattie rare, malattie degenerative e della salute. Il capitale umano è probabilmente il migliore possibile a cui affidare i nostri figli e le nostre famiglie, è la parte dei lavoratori che sono ormai all’interno, una parte attiva fondamentale che ci aiuterà a crescere”.

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La Fondazione – conclude Galloni – è collegata territorialmente anche ad un’altra importante associazione che si chiama ‘La Nostra’, che vede la presenza di cittadini e familiari e professionisti del terzo settore. Entrambi gli organismi rimangono a titolo gratuito per quanto riguarda l’organizzazione e l’attività delle cariche sociali. Questo proprio a segno del totale rispetto delle persone che abbiamo in carico e che seguiremo nel tempo.

Presidente della Fondazione ISC Roma Litorale, Ilde Plateroti, in base a questa nuova mission, quali servizi di assistenza in più avranno le persone che si rivolgono alla Fondazione?

Quello che noi faremo è portare la nostra esperienza quarantennale di presa in carico delle necessità delle persone con una disabilità anche ad altri tipi di patologie. Chi purtroppo nella vita si trova a dover combattere con una malattia oncologica, una malattia rara o degenerativa o spesso anche con la solitudine della vecchiaia, ha bisogno non solo di servizi di medicalizzazione ma di tutta una serie di supporti per evitare di affrontare questo ‘mostro’ da solo, senza alcun tipo di supporto, anche e soprattutto emotivo.”

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Oltre all’aspetto prettamente clinico e sanitario – aggiunge la Presidente Plateroti – la disabilità così come le patologie di cui ci occuperemo, necessitano di capacità emotive ed empatiche per essere affrontare, di mettere al centro le esigenze della persona affinché torni ad essere integrata con il resto dell’ambiente familiare e della società. Va dato un supporto per continuare ad avere una vita il più possibile normale senza chiudersi in quella bolla di isolamento in cui spesso finiscono per entrare insieme alla propria famiglia, una cosa che si tende a non fare, sia per quanto riguarda la disabilità gravissima sia per le persone anziane o come dicevamo affette da patologie rare, degenerative e oncologiche. C’è anche un altro aspetto: a 65 anni la persona con disabilità perde, se così si può dire, la disabilità e diventa solo anziana. Con questo nuovo Statuto saremo in grado di continuare a seguire il percorso intrapreso anni prima, sviluppando un ‘macro-progetto’ che continui a includere le persone con disabilità e non a escluderli dalla società“.

La bandiera messa allora – dichiara infine Ilde Plateroti sventola ancora nel cambiamento e nella possibilità di dare qualcosa che duri tutta la vita e questi nostri ‘figli’ e quelli che verranno. Contiamo per questo su tutta la squadra, a partire dal Direttore Generale Stefano Galloni e il Direttore Sanitario Francesco Cesarino che ringraziamo, e che guidano un team giovane, dal grande cuore e con professionalità rare.”