Giustizia lumaca: minaccia di morte la ex, arrestato dopo tre mesi

Ci ha messo quasi tre mesi il magistrato prima di rimuovere il grave pericolo al quale è stata esposta in tutto questo tempo una donna minacciata di morte dal suo ex, peraltro già sottoposto al divieto di avvicinamento. Forse ancora mite la misura adottata, ovvero quella degli arresti domiciliari.

E’ l’ennesimo caso di giustizia lumaca nei confronti del rischio estremo di un possibile femminicidio. Nonostante le ripetute minacce di morte e gravi precedenti di atti di violenza, infatti, i Carabinieri hanno rintracciato e arrestato ieri ad Ostia un 46enne romano, con precedenti penali e già gravato da un provvedimento di “divieto di avvicinamento” nei confronti della ex compagna.

I militari, al termine di una mirata attività d’indagine, hanno accertato che l’uomo aveva continuato, dal mese di agosto, a molestare insistentemente la propria ex compagna, con ripetuti messaggi telefonici e minacce di morte.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, condividendo le risultanze investigative dei Carabinieri e ritenendo quindi inefficace la misura precedentemente comminatagli, ha disposto l’aggravamento della citata misura e l’uomo è stato, pertanto, arrestato e ristretto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.

E siamo davvero sicuri che i domiciliari siano la miglior misura cautelare possibile in un caso come questo?

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