E’ morto Gigi Proietti, mattatore e portabandiera della romanità

Gigi Proietti in "Tutti al mare"

Per più di sessant’anni in scena e dietro le quinte: con Gigi Proietti se ne va l’ultimo mattatore del cinema e del teatro. Proprio oggi avrebbe compiuto 80 anni d’età.

Gigi Proietti si è spento intorno alle ore 5,30 di questa mattina, lunedì 2 novembre, in un letto della clinica “Villa Margherita dove era stato ricoverato nel tardo pomeriggio di ieri per un malore. A stroncarlo un attacco cardiaco. Con lui se ne va l’ultimo mattatore, un trasformista e affabulatore che ha divertito il pubblico per oltre mezzo secolo di carriera. Erede di una tradizione artistica romana creata da personaggi come Ettore Petrolini e Aldo Fabrizi, Gigi Proietti è stato attore di teatro, cinema e tv, cantante, doppiatore, conduttore e direttore artistico: suo il rilancio del Brancaccio di Roma e l’ideazione del Globe Theatre Silvano Toti di Villa Borghese.

Nato a Roma il 2 novembre del 1940, dopo la maturità classica si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università ‘La Sapienza’ per interrompere gli studi a soli sei esami dalla laurea. Proietti aveva già esordito, a soli 14 anni, come comparsa nel film di Vittorio Duse del ’55 ‘Il nostro campione’. Nel ’66 debutta sul grande e sul piccolo schermo nel ruolo di un maresciallo dei carabinieri, per ironia della sorte trent’anni dopo interpreterà lo stesso personaggio con straordinario successo nella serie tv ‘Il maresciallo Rocca‘. Il primo ruolo da protagonista al cinema glielo darà Tinto Brass nel ’68 nel suo film ‘L’urlo’. Il primo vero successo per Proietti arriva però nel 1970 quando viene improvvisamente chiamato a sostituire Domenico Modugno, che aveva avuto un incidente, nella parte di Ademar nella commedia musicale di Garinei e GiovanniniAlleluja brava gente’. Nel 1967 sposa un’ex guida turistica svedese, Sagitta Alter, dalla quale ha due figlie: Susanna e Carlotta, anche loro attrici.

Gli anni ’70 sono fondamentali per la carriera di Proietti che, pur non avendo mai pensato al teatro e dopo essersi iscritto per caso al Centro Teatro Ateneo e avere studiato con personaggi del calibro di Arnoldo Foà, Giulietta Masina e Giancarlo Sbragia, inizia i suoi famosi ‘One man show’. Proietti intuisce che deve affrontare il palcoscenico da solista per non restare ingabbiato nei ruoli da comprimario. Nel ’76 incontra lo scrittore Roberto Lerici con il quale scrive e dirige i suoi spettacoli più celebri, da ‘A me gli occhi, please’ a ‘Come mi piace’ e ‘Leggero leggero’.

Gli anni ’70 sono fondamentali anche per la carriera di Proietti sul grande schermo: recita da protagonista in pellicole come ‘Gli ordini sono ordini’ , ‘Meo Patacca’, ‘Conviene far bene l’amore’, ‘Languidi baci, perfide carezze’ e ‘Casotto’, film del 1977 di Sergio Citti dove recita accanto a Ugo Tognazzi e una giovane Jodie Foster. In quegli anni è diretto anche da registi internazionali come Sidney Lumet, Robert Altman, Ted Kotcheff e Bertrand Tavernier. Il ruolo che però lo rende davvero ‘pop’ è quello di Bruno Fioretti detto Mandrake in ‘Febbre da cavallo’ di “Steno” Stefano Vanzina, pellicola diventata ormai un vero ‘cult’. In quel film dà prova della sua grande abilità teatrale nel mitico sketch del vigile urbano impegnato in uno spot pubblicitario dello Stock 84.

Cinema, teatro ma anche radio dove Proietti ottiene un grande successo partecipando per due stagioni (1973-74 e 1975-76) alla trasmissione ‘Gran Varietà‘ dove interpreta prima Avogadro il ladro e poi un irresistibile tombeur de femme a parole. Suoi gli anni dei tormentoni che resteranno nella storia: da Toto e la sauna al Vecchietto delle favole, a Tosca.

Nel 1978 dà vita al suo Laboratorio di Esercitazioni Sceniche per giovani attori dopo avere assunto la direzione artistica del Teatro Brancaccio di Roma. Tra i suoi allievi ci sono nomi ormai diventati celebri nel mondo dello spettacolo, tra i quali Flavio Insinna, Massimo Wertmüller, Rodolfo Laganà, Chiara Noschese, Enrico Brignano, Giorgio Tirabassi, Francesca Reggiani e Gabriele Cirilli. Probabilmente Enrico Brignano è l’artista che più si avvicina allo stile di Gigi Proietti e che ne è considerato l’erede.

Oltre al teatro, al cinema e alla tv Proietti si cimenta con successo anche nel doppiaggio dando voce a Gatto Silvestro già nel 1964 e a diversi divi del grande schermo, da Robert De Niro a Charlton Heston, Richard Burton, Marlon Brando, Sylvester Stallone e Dustin Hoffman.

In tv è anche conduttore televisivo in Fantastico 4 del 1983 diretto da Enzo Trapani, ma anche regista televisivo nel 1990 della celebre sitcom ‘Villa Arzilla’, dove appare anche in brevi cameo nei panni del giardiniere. Dopo vari telefilm il successo arriva nel 1996 con la serie ‘Il maresciallo Rocca’ diretto da Giorgio Capitani, nella quale Proietti interpreta il ruolo di Giovanni Rocca, vedovo con tre figli, maresciallo comandante della stazione dei Carabinieri di Viterbo, che si innamora di una farmacista, interpretata da Stefania Sandrelli. Nel 2002 torna al cinema nel ruolo di Mandrake in un sequel di ‘Febbre da cavallo’ dal titolo ‘Febbre da cavallo – La mandrakata’, diretto dal figlio di Steno, Carlo Vanzina. Un «ritorno sul luogo del delitto», come lo ha definito lo stesso Proietti, che però gli frutta un Nastro d’argento come miglior attore protagonista. Infinite sono le partecipazioni televisive dell’attore romano che nel frattempo, nel 2003, diventa direttore artistico del teatro scespiriano Silvano Toti Globe Theatre, nato a Villa Borghese a Roma da una sua idea.

Tra le ultime apparizioni televisive e cinematografiche ci sono quelle del 19 gennaio 2019 quando conduce in diretta su Rai1 l’evento inaugurale di Matera capitale europea della cultura 2019 alla presenza del presidente del consiglio Giuseppe Conte e del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il 12 marzo dello stesso anno compare nella prima puntata di ‘Meraviglie – La penisola dei tesori’ condotto da Alberto Angela (della sua trasmissione Ulisse è spesso il narratore) e a dicembre è al cinema con ‘Pinocchio’, il film di Matteo Garrone in cui interpreta Mangiafuoco.

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Gigi Proietti al Cancello 6 di Castelporziano per girare il film “Tutti al mare”

GIGI E IL MARE

Gigi Proietti era anche un amante del mare. L’isola di Ponza era la sua meta vacanziera e spesso era a Ostia dove amava affacciarsi dalla Rotonda e pranzare allo Shilling. Qui, tra la spiaggia di Castelporziano e il borgo medievale di Ostia Antica, ha girato rispettivamente il film “Tutti al mare” (2011, remake di Casotto”) le scene della serie televisiva “Una pallottola nel cuore” (2014).

Mauro Franzolin, titolare del chiosco al Cancello 6 di Castelporziano, ricorda così Gigi Proietti: “Era il 2010, ho tanti ricordi di quel film e non mi sono perso un ciak dove eri presente, si rideva sempre, dalla scena con Laganà a quella con Giallini, per non parlare delle infinite battute che durante la giornata tiravi fuori, ma il ricordo piu bello è stato il pranzo insieme, praticamente uno spettacolo privato per noi compagni di pranzo, ricordo che prima di ogni barzelletta schetch che raccontavi ridevi di gusto e noi dietro, è stato un piacere conoscerti ed un onore averti avuto ospite al Sunny sestocancello, noi Romani ti ricorderemo sempre perche le tue battute fanno parte dei nostri intercalari oramai, ed ora riposa in pace e Sarvate Mandrà”.

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