Gigi Proietti raccontato da due grandi romani, Carlo Verdone ed Enrico Brignano

Enrico Brignano e Carlo Verdone, romani di una Roma che perde ogni giorno la sua identità per diventate sempre più multietnica, ricordano Gigi Proietti. Il maestro, il narratore, il collega, l’amico che non c’è più ma che resterà per sempre nel cuore loro e di tanti italiani.

«Se faccio quel che faccio, è soprattutto grazie a te». Enrico Brignano dedica un commosso ricordo su Instagram a Gigi Proietti, nel cui Laboratorio di Esercitazioni Sceniche ha mosso i primi passi da attore. L’attore posta una foto che lo ritrae sul palco insieme al maestro e accanto scrive: «Ti guardavo…ti spiavo dietro a una quinta mentre recitavi per carpirti ogni segreto, ma il talento non ha segreti, è talento e basta. E tu ne hai a secchi». «Ho sempre cercato nei tuoi occhi – aggiunge Brignano – l’approvazione: ero l’alunno davanti al maestro, quando c’eri tu tra il pubblico, anche dopo 30 anni di palcoscenico. E se faccio quel che faccio, è soprattutto grazie a te. Sento un gran dolore dentro, ma so che è stato un privilegio starti vicino e devo farmelo bastare come consolazione. Grazie di tutto, Gigi. Sempre e per sempre», conclude.

Enrico Brignano, originario di Dragona, una borgata della periferia costiera di Roma, non ha mai rinnegato le sue origini umili e ha sempre ricordato con affetto e gratitudine gli insegnamenti ricevuti da Gigi Proietti, del quale è unanimemente considerato l’erede artistico.

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Carlo Verdone in un selfie con Gigi Proietti

Anche Carlo Verdone affida ai social il suo ricordo di Gigi Proietti. «Oggi ci lascia un attore gigantesco – scrive Verdone sul suo profilo facebook – Sul palcoscenico tra i migliori se non il migliore. Enorme presenza scenica, maschera da attore dell’antica Roma, tempi recitativi sublimi. Era un volto che rassicurava che l’identità di questa città ancora vive. Discepolo di Ettore Petrolini, forse più volte ha superato il suo maestro. Autorevolezza, cultura, generosità e umiltà. Questo era Gigi Proietti».