Parlano con grande affanno ma sono fuori pericolo. Dal loro letto del covid hospital di Casal Palocco, sotto il casco o con la maschera ad ossigeno, raccontano le loro storie. Storie di una ordinaria normalità che si è trasformata in orrore e paura di morire.
Emanuele Valeri, reporter dell’Ansa, è tornato ancora una volta nell’ICC di Casal Palocco, il centro specializzato nel trattamento del covid-19. Lo aveva fatto il 23 settembre con un servizio (leggilo qui) che raccontava la singolarità della seconda ondata dell’epidemia che colpisce soprattutto i giovani. Tendenza, che purtroppo, non si è ancora esaurita. Stavolta ha approfondito cercando testimonianze dirette da parte dei ricoverati e del primario del reparto di Terapia intensiva, Sebastiano Petracca.
Si scopre così che Paolo ha contratto il virus molto probabilmente dalla figlia, assistente di scuola dell’infanzia, o addirittura dalle nipotine. Oppure che Angelo di Tivoli, pur rispettando tutti gli accorgimenti per evitare il contagio, si è infettato nel corso di una cerimonia di battesimo. “Abbiamo rispettato tutte le prescrizioni, addirittura venivamo presi in giro perché usavamo costantemente la mascherina, eppure è successo” raccontano i malati, intendendo che anche questo non è bastato a evitare la malattia.
Storie dolorose, di persone normali, che non hanno patologie concomitanti e che hanno un’età non certo avanzata. Ed ecco, allora, la conferma del primario dottor Petracca: l’ICC conta in totale 140 posti covid, dei quali 62 di Medicina, 18 di sub-intensiva e 30 di Rianimazione. “In questo momento – segnala il primario – contiamo 25 ricoverati in rianimazione e 105 tra Medicina e sub-intensiva. Il numero dei giovani sintomatici, anche gravemente, sta aumentando perché incrementandosi il numero dei malati anche loro incappano nella malattia. La settimana scorsa a Roma sono stati intubati due ragazzi di 23 anni, qui da noi abbiamo intubato una donna di 37”. A Ostia è noto il caso del gestore di un pub di 31 anni che è stato ricoverato in gravi condizioni (leggi qui).
“Il prossimo futuro? Se non c’è il dovuto distanziamento sociale, è preoccupante”. Bastano le restrizioni adottate con il nuovo Dpcm? “Le restrizioni sono quasi inutili perché il virus non vive solo di notte. E’ preoccupante il non rispetto del distanziamento, della igienizzazione delle mani. E sono preoccupanti i negazionisti”.
Foto di Emanuele Valeri