Medici in trincea anti-coronavirus: le unità Uscar. Parla Fabrizio Rossi

Unità Uscar al lavoro

Sono sul fronte instancabilmente dal mese di marzo. I medici delle Uscar (Unità Speciale di Continuità Assistenziale Regionale) inizialmente eseguivano i tamponi nei cluster delle Rsa e nei conventi. Poi sono arrivati i drive in e si sono aggiunta anche altre funzione di diagnosi precoce del covid-19.

Cresce l’attività domiciliare di contrasto al coronavirus da parte delle Uscar. Delle 17 Unità mobili in azione attualmente, quattro sono dedicate esclusivamente a visite a casa di pazienti per sospetto Covid o controlli di positivi. Solo ieri, lunedì 26 ottobre, i team delle unità territoriali hanno visitato nelle loro abitazione 70 persone.

Il gruppo a supporto dell’Ares ha evitato già decine di ricoveri e utilizzo di ambulanze. Nello stesso tempo presso l’ospedale “Spallanzani” è in corso la formazione di 50 medici per attivare le cosiddette Uscar 2.0, destinate a svolgere solo visite domiciliari. Le restanti Unità oggi hanno come target scuole, licei a strutture per anziani. Il compito è soprattutto quello di fare tamponi rapidi ma anche visite e  valutazioni cliniche.

Il personale sanitario  in trincea è di 40 dottori e 20 infermieri. Intanto 3650 medici, oltre il 90%, di quelli di medicina generale attivi nel Lazio sono operativi sul fronte antinfluenzale e collegati con il sistema regionale. Ad oggi i medici di medicina generale hanno vaccinato 600000 persone, partendo, come da protocolli , dalle categorie più fragili ed esposte come gli anziani. Molti delle vaccinazioni, in particolare, sono state fatte a domicilio per evitare lo spostamento di pazienti a rischio o con più patologie.

LA TESTIMONIANZA DI FABRIZIO ROSSI

«Ho a che fare con il coronavirus da marzo, si può dire che non ho passato giorno senza affrontarlo. Da Nerola a Fiumicino dove sono stato oggi fino alle 14, è stata tutta una tirata. In questo periodo il virus è molto aggressivo, sta prendendo una brutta piega: il carico antigenico è altissimo rispetto all’estate». È la testimonianza di Fabrizio Rossi, medico dell’Uscar, che è stato ieri, lunedì 26 ottobre, nell’aeroporto di Fiumicino a coordinare l’Unità mobile dalle 8,00 alle 14,00.

«Abbiamo effettuato 150 tamponi – dice – e scovato sei casi positivi. Quattro con valori elevatissimi, due più incerti che abbiamo sottoposto a tampone molecolare. Avranno la risposta tra 48 ore». Rossi, medico di medicina generale a Casalpalocco, opera regolarmente con le Uscar e con altri sei colleghi gestisce l’ambulatorio medico di base nel quartiere vicino Ostia, che garantisce assistenza a circa 12 mila pazienti ogni giorno dalle 9,00 alle 19,00. Dodici ore ininterrotte di lavoro. «Alle 14,00 sono andato via di corsa dalla postazione dell’aeroporto – racconta – per fare una visita domiciliare urgente, poi sono arrivato in studio».

Circa 120 pazienti visitati ogni giorno, 300 email tra richieste e prescrizioni. «Spero che già domani si firmi l’accordo con la Regione – prosegue Rossi – e ci vengano forniti gli strumenti necessari per fare i tamponi ed ecografia. Così la nostra azione di screening, contrasto e interdizione del virus sarà molto forte. Covid è, in questo autunno, molto aggressivo, ma con le ‘armi giuste’ tra le mani siamo più forti che a marzo».

Tra i medici del litorale particolarmente attivi nelle unità Uscar vanno segnalati anche Fabio Valente e Teresa Santarelli.