I gestori delle palestre del Decimo Municipio si oppongono alla chiusura paventata dal presidente del consiglio Conte.
Domenica scorsa il presidente del consiglio Conte ha dato una settimana di tempo alle palestre per adeguarsi alle norme anti contagio. In realtà nel Decimo Municipio sono molte le strutture che avevano già adottato ogni precauzione possibile: termoscanner all’entrata, igienizzanti per le mani e sanificazione degli attrezzi.
“Soltanto per la frase pronunciata da Conte – spiega Tiziana Tosoni, legale rappresentante “Ale&Albi” – la palestra si è svuotata. Chi doveva rinnovare non ha rinnovato, hanno messo paura e creato terrorismo anche con chi è iscritto e intenzionato a rinnovare, ma allo stesso tempo è preoccupato che possa succedere qualcosa”.
Intanto i Nas hanno già controllato diversi centri del Decimo Municipio.
“I Nas sono venuti a fare il controllo e hanno trovato tutto in regola”. – conclude Tosoni.
“Sono stati anche qui all’Axa ed è tutto a posto – aggiunge Ombretta Bucci, insegnante di pilates Eschilo 1 – Le palestre dovrebbero rimanere aperte perchè c’è sicurezza e distanziamento, ma anche perchè il fitness, il pilates, come tutti gli altri sport, sono fondamentali in questo momento dove le difese immunitarie tendono ad abbassarsi”.
Dello stesso avviso molti frequentatori che non sentono di correre alcun rischio per la propria salute.
“Io mi alleno regolarmente alla Samurai Zen Club di Piazza Santa Monica – commenta un residente di Ostia – e vengono attuate tutte le necessarie precauzioni per ottemperare alle normative anti-covid. E’ importante continuare ad allenarci, è impensabile fermare di nuovo le palestre… speriamo bene!”
“Anche io frequento una palestra di Ostia e lo faccio in modo continuo da quando è terminato il lockdown. – aggiunge un’altra cittadina – Non ho mai percepito timore di contagi, in quanto sia i frequentatori che il nostro istruttore rispettano molto le procedure di sicurezza”.
Sarebbe un’ingiustizia punire tutte le strutture sportive, quando è solamente una parte quella che non rispetta le regole anti-contagio. Andrebbe chiuso chi non si adegua alle norme, consentendo, invece, di proseguire l’attività a chi ha investito tempo e soldi per far sentire al sicuro clienti e dipendenti.
Servizio di Francesca Del Mastro
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