Non è tutto oro ciò che riluce: la parata davanti ai nuovi bus fatta dalla sindaca Virginia Raggi e dalla sua comitiva istituzionale ha avuto un costo. Sia in termini economici che di riduzione del servizio pubblico.
Sono un sindacalista e un blog a svelare il retroscena e, in qualche modo, a spiegare perché la sindaca dopo la cerimonia dal palco è scappata rifiutandosi di rispondere alle domane dei giornalisti (qui puoi guardare il video).
Durante l’evento la sindaca ha detto che i venti nuovi bus serviranno, testualmente, “da Ostia all’Infernetto, da Casal Palocco a Castel Fusano”. “La rimessa di Acilia a cui appartengono le vetture presentate in pompa magna – replica un sindacalista dell’Atac – servono sia il X che il IX municipio e una linea, in particolare, ne attraversa più di uno con l’impiego di 10 vetture, non tutte nuove ovviamente. Per cui dire che le 20 vetture presentate oggi verranno impiegate tutte sul X municipio è una inesattezza”.
La passerella ha avuto un costo, sia in termini di mancato servizio ai cittadini che di spesa dalle casse dell’Atac. “Le 14 vetture presentate in rassegna (leggi qui) – svela il blog odisseaquotidiana – sono già in circolazione da qualche settimana e questa mattina sono state tolte dal servizio ordinario per essere esposte sul lungomare ostiense, all’altezza del Pontile, arrecando non pochi problemi alla gestione del servizio. La sola vettura 2690 ci risulta in regolare servizio da questa mattina sulle linee della rimessa di Acilia, in base ai dati aggiornati alle ore 11:00”.
Dunque, le vetture in mostra sono state sostituite in linea con altri bus provenienti da depositi romani. Riduzione del servizio ma anche costo ingiustificabile per una rassegna propagandistica a danno dell’azienda. “I turni lasciati scoperti da questa assurda presentazione – prosegue odisseaquotidian – per svariate ore sono stati coperti con bus delle rimesse Magliana, Tor Pagnotta e Grottarossa. I primi due depositi distano 23 km circa da Ostia, mentre Grottarossa, nella zona nord, oltre 40”. E il carburante per arrivare e tornare da Acilia ha avuto un costo.
Non solo. “Gli autisti e altre figure professionali impiegate in questo evento – rileva il sindacalista – sono stati pagati con compensi straordinari, senza contare i soldi persi a causa delle corse perse per guasti delle vetture chiamate a sostituire quelle in passerella”.
Infine, la promessa linea diretta Lido Centro-Aeroporto di Fiumicino. “Sui tempi di percorrenza – ragiona il sindacalista – viene da sbellicarsi dalle risate, perché pensare di raggiungere Ostia e lo scalo di Fiumicino in mezz’ora nelle ore di punta, quando lo stesso tempo si impiega solo per attraversare il ponte della scafa, non fa che confermare che chi propone queste ‘soluzioni’ non abbia mai preso un mezzo pubblico neanche da passeggero”.
Infine una curiosità rilevata da un passeggero: i nuovi bus hanno solo due porte e, in tempo di coronavirus, quella anteriore vicino al conducente è interdetta ai passeggeri. Si può, dunque, usufruire sempre e solo quella centrale sia per la salita che per la discesa con inevitabile ingorgo. Una procedura non prevista rispetto al protocollo di viaggio.
Rispondere a queste domande per la sindaca sarebbe stato troppo imbarazzante. Così ha scelto di scappare e non confrontarsi con i giornalisti.