Ddl Bilancio 2021. Considerato che il totale del denaro mobilitato dai vari paesi per far ripartire l’economia nel periodo post-Covid arriva circa ai 12 mila miliardi di dollari, è stato possibile stimare che se solamente una piccola quota di questo fosse destinato a programmi di sviluppo sostenibile, si potrebbero raggiungere traguardi inaspettati.
Infatti, secondo lo studio effettuato dall’Imperial College di Londra, dal Climate Analytics di Berlino, e dall’Electric Power Research Institute americano, se solo un decimo di questo denaro fosse investito ogni anno, nei prossimi cinque anni, in piani di ripresa per il sistema energetico globale che abbiano le giuste ambizioni climatiche, il mondo potrebbe arrivare a raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi in tempi record.
Dunque, in linea con le ambizioni dello studio preso in esempio, Il 18 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato il ddl di Bilancio 2021 e il bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023. I provvedimenti sono tradotti sul piano contabile nel Documento programmatico di Bilancio (DPB) o Draft Budgetary Plan, una sintesi standardizzata del progetto che viene trasmessa alla Commissione europea.
All’interno del Documento programmatico di Bilancio 2021 è ribadita l’intenzione di rilanciare la crescita del Paese in chiave di sostenibilità ambientale e sociale garantendo al contempo tutte le risorse necessarie al sistema sanitario per fornire le necessarie cure e contenere la pandemia. In realtà il testo non riporta grandi novità in merito alla transizione ecologica se si esclude la proroga a tutto il 2021 degli ecobonus per l’edilizia. Nel dettaglio il Governo prevede di prorogare fino al 31 dicembre del prossimo anno:
Se consideriamo che esistono all’interno dell’Unione Europea dei Paesi, che si stanno già adoperando per raggiungere la quota del 90-100% di Energia Rinnovabile come fonte unica di approvvigionamento energetico, sicuramente l’Italia sembra risultare indietro nell’implementazione di politiche green. In realtà però, non sono da ritenere da poco i passi avanti che gli ultimi governi stanno faticando a fare, anche se sicuramente spinti molto dai richiami dell’UE a seguire certi standards di sostenibilità sociale ed ambientale.
Alessia Pasotto
Dottoressa in Economia dell’Ambiente e dello Sviluppo,
su instagram @natur_ale_