Con l’arrivo del coronavirus è esploso il fenomeno degli attacchi hacker – truffe online, ma soprattutto ransomware – ai danni degli utenti italiani: nei primi sei mesi del 2020 sono aumentati del 390 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In molti casi si tratta di virus che bloccano il computer, e che necessitano del pagamento di un riscatto per tornare a funzionare.
Una pioggia di attacchi informatici dunque, proprio in un momento in cui smart working e video conferenze espongono utenti e professionisti a intrusioni frequenti da parte degli hacker.
A riferirlo è il Dirigente della Polizia Postale Riccardo Croce, durante il convegno “Digitalizzazione e Sicurezza Informatica degli Studi Legali”, organizzato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma con la partecipazione di esperti della Polizia Postale e della Società Visura.
Secondo i dati presentati da Oren Elimelech – esperto di cybersecurity del Governo Israeliano – il numero delle aziende e degli studi professionali attaccati che hanno scelto di pagare il “riscatto” è molto alto: il 36 per cento. E fra questi circa uno su cinque – il 17% – non ha comunque recuperato i dati.
Ma alcuni semplici accorgimenti posso aumentare il livello di sicurezza sia dei signoli utenti che delle grandi compagnie: si tratta di regole di base ma che non sempre vengono seguite con attenzione. “Cambiare frequentemente le password e non usarne di troppo semplici o, peggio ancora, usare sempre la stessa parola chiave – spiega l’esperto del governo israeliano – aggiornare spesso tutti i software; dotarsi di un antivirus efficace. E poi diffidare ogni volta che qualcosa di sospetto appare nella casella di posta elettronica”.
“Le nuove tecnologie sono indispensabili – commenta il Presidente del Consiglio dell’Ordine di Roma Antonino Galletti – ma questo deve avvenire in sicurezza e nel rispetto delle norme sulla privacy“.
Per prudenza, dunque, sempre meglio avere un antivirus e un firewall a protezione del proprio pc: alcuni sono anche gratuiti. “Vale sempre il detto secondo cui prevenire è sempre meglio di curare – conclude il Consigliere Andrea Pontecorvo – e la spesa per riparare un danno subito, dimostrano le statistiche, è infinitamente maggiore di quella necessaria per mettere in sicurezza i sistemi”.
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