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Ostia: “Abbiamo il Covid, fate il tampone se siete stati a Casa Clandestina”

Ho il Covid: il 6 ottobre sono stata a Casa Clandestina e consiglio a chi è stato lì di farsi il tampone“. Il messaggio, diffuso su facebook, è una scudisciata. E ribadisce la sospetta presenza di un cluster tra i frequentatori di quel pub il cui gestore lotta tra la vita e la morte in un letto dell’ospedale Spallanzani di Roma.

A lanciare il messaggio come un atto di altruismo è stata una ricercatrice di Ostia. “Martedì 6 ottobre ero a Casa Clandestina – segnala la donna – Vi comunico che ho contratto il Covid. Invito chiunque sia stato lì in quei giorni a farsi il test“.

La donna, sposata con due figli, aveva pubblicato sul suo profilo una foto proprio di quella sera al tavolo di “Casa Clandestina” con tutta la famiglia. Oggi, domenica 18 ottobre, la conferma. “Stiamo bene, siamo in quattro, tutti con sintomi lievi – risponde la donna a chi le chiede delle sue attuali condizioni di salute – Abbiamo avuto tutti la febbre. È lunga“.

Com’è stato pubblicato (leggi qui), il giovane gestore è affetto da covid ed è stato ricoverato con un’alta carica vitale allo Spallanzani dopo essere stato diagnosticato al pronto soccorso del Grassi e intubato per polmonite interstiziale. Collaboratori e familiari del gestore fin dall’inizio hanno sostenuto che è andato a lavorare nel locale fino al 6 ottobre.

È la donna a mettere in collegamento l’esplosione della malattia con la presenza il 6 ottobre a Casa Clandestina, una circostanza che solo le autorità sanitarie posso determinare mentre svolgeranno il tracciamento dei clienti. Dagli amici e dai parenti del gestore del pub è sempre stato sostenuto che il personale in servizio è risultato negativo al tampone. “Abbiamo sviluppato i sintomi dopo quattro giorni” specifica la donna.

Casa Clandestina, il pub di via San Quirico, è chiuso dalla sera del 14 ottobre, ovvero da quando il gestore è stato ricoverato in ospedale. In quanto alle sue condizioni di salute, i medici che lo hanno in cura nutrono buone speranze: i parametri sono lievemente migliorati anche grazie a una terapia mirata.