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Test covid-19, la Regione Lazio chiede aiuto ai privati

Nel Lazio è ancora emergenza file nelle postazioni drive-in dove è possibile effettuare il tampone. Serpentoni interminabili di auto, laboratori in tilt: notevoli i disagi per i cittadini, costretti spesso a rimanere in casa per 5-7 giorni in attesa dell’esito del test. Per allentare la pressione l’assessore alla Sanità regionale, Alessio D’Amato, ha siglato un accordo che prevede l’apertura di nuovi punti drive-in. E, soprattutto, la possibilità di effettuare il tampone rapido presso laboratori e cliniche private, al prezzo calmierato di 22 euro. Ma su 94 strutture che hanno firmato l’intesa con la Regione Lazio, a tutt’oggi soltanto 10 risultato effettivamente attive, e il problema drive-in congestionati permane.

Covid-19, sono 94 le strutture private che hanno siglato l’accordo per effettuare i tamponi rapidi. Ma ad attivarsi davvero solo 10

“La Regione Lazio ha superato la quota di 1 milione di tamponi eseguiti. Si sta implementando l’intera rete dei drive-in regionali su tutto il territorio per raggiungere il raddoppio delle strutture, con l’obiettivo di arrivare alla quota di 20 mila tamponi al giorno”, sottolinea l’assessore alla Sanità D’Amato.

“I laboratori privati – spiega D’Amato – devono accelerare l’operatività sui tamponi rapidi. Finora, su 94 strutture che hanno manifestato l’interesse e la dichiarazione di inizio attività, solo una decina sono operative alla tariffa concordata. Devono accelerare ed essere tutte attive”.

“Presto – aggiunge l’assessore alla Sanità del Lazio – si concluderà anche l’avviso per i Medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per consentire anche a loro di eseguire i tamponi rapidi”.

“Da oggi è operativo il drive-in di Albano (Asl Roma 6) destinato alle scuole e domani quello di Civita Castellana (Asl di Viterbo). Un lavoro importante, perché si prevede un aumento dei casi”, conclude D’Amato.

 

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