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Cassonetti a fuoco, Ama: “Fenomeno ripreso dopo il lockdown”

Sono 40 i cassonetti bruciati a Ostia dall’inizio dell’anno a oggi. “Si tratta di un atto criminale gravemente dannoso per l’ambiente e per la salute delle persone“, avverte l’amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis. Il fenomeno tuttavia colpisce anche numerosi quartieri di Roma: 200 in totale i contenitori stradali dati alle fiamme e distrutti da piromani, rende noto la municipalizzata dei rifiuti capitolina.

Cassonetti in fiamme, l’ad di Ama: “Il fenomeno è riesploso dopo il lockdown”

Per l’ad di Ama i piromani che danno fuoco ai cassonetti rappresentano un fenomeno preoccupante: “Oltre a provocare inevitabili ripercussioni sui servizi di raccolta“, sottolinea Zaghis, “simili azioni rendono necessarie anche procedure ad hoc per lo smaltimento dei materiali che, in quanto combusti, devono essere trattati come rifiuti speciali e pericolosi“.

“Con il lockdown per il Covid-19 il fenomeno era praticamente scomparso: appena 6 cassonetti andati a fuoco in due mesi, tra aprile e maggio”, afferma Zaghis. Da giugno, però, i piromani “sono tornati a colpire le strade della Capitale: circa 100 i contenitori bruciati e sostituiti in quattro mesi”, prosegue l’ad di Ama.

“Il prezioso lavoro di controllo e il pronto intervento dei Carabinieri di Ostia – dichiara Zaghis – ha permesso di rintracciare e denunciare il piromane che aveva dato alle fiamme nei giorni scorsi alcuni cassonetti sul lungomare Paolo Toscanelli” (leggi qui).

“Le squadre addette hanno già dovuto sostituire su tutto il territorio comunale circa 200 contenitori stradali andati a fuoco e resi non più fruibili”, dichiara Ama in una nota.

 

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