L’Agenzia delle Entrate scalda i motori. Tra cinque giorni riprenderanno le attività di accertamento e riscossione del fisco. Il 15 ottobre, infatti, scadrà la sospensione voluta dal Governo per venire incontro ai contribuenti in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria.
Secondo i numeri annunciati dal direttore della struttura, Ernesto Maria Ruffini, a pagare di più saranno i cittadini, perché dei 18 milioni di soggetti iscritti a ruolo ”15 milioni sono persone non titolari d’impresa, cittadini che hanno delle cartelle per multe o cose simili, e circa 3 milioni sono imprese”.
La necessità di interrompere l’attività di accertamento e riscossione è emersa in seguito alla crisi economica. Il primo provvedimento è stato il decreto legge cura Italia, che ha congelato tutto dall’inizio del lockdown (8 marzo) fino al 31 maggio. Un secondo slittamento al 31 agosto è stato stabilito con il decreto legge rilancio; mentre l’ultima data del 15 ottobre è prevista dal decreto legge agosto. La richiesta di un ulteriore posticipo arriva da diverse parti.
A chiudere le porte a una proroga della sospensione, per il momento, è stato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, secondo cui “è solo la normale ripresa graduale delle attività di riscossione”. I pagamenti richiesti, ricorda il ministro, riguardano “debiti precedenti al coronavirus”. “Abbiamo rinviato molte tasse, siamo stati fra i governi che più hanno dilazionato i pagamenti, abbiamo anche sospeso per parecchi mesi tutte le cartelle, ed ora abbiamo detto all’Agenzia delle Entrate che bisogna ripartire con gradualità”.