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Fisco, cartelle per 18 milioni: ecco a chi tocca

L’Agenzia delle Entrate scalda i motori. Tra cinque giorni riprenderanno le attività di accertamento e riscossione del fisco. Il 15 ottobre, infatti, scadrà la sospensione voluta dal Governo per venire incontro ai contribuenti in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria.

Secondo i numeri annunciati dal direttore della struttura, Ernesto Maria Ruffini, a pagare di più saranno i cittadini, perché dei 18 milioni di soggetti iscritti a ruolo ”15 milioni sono persone non titolari d’impresa, cittadini che hanno delle cartelle per multe o cose simili, e circa 3 milioni sono imprese”.

Dal 16 ottobre quindi ripartiranno: accertamenti esecutivi e ingiunzioni. Si tratta, in particolare, dei versamenti delle quote richieste nelle cartelle di pagamento, avvisi di addebito e di accertamento; rate dei piani di dilazione in scadenza tra l’8 marzo e il 15 ottobre. L’Agenzia delle entrate potrà riprendere le azioni di riscossione, come pignoramenti, fermi amministrativi e ipoteche. Inoltre potranno essere inviate le notifiche di nuove cartelle.

Fisco: 50 miliardi da recuperare

Secondo i dati ufficiali ”ogni anno circa 5.600 enti differenti affidano mediamente 29 milioni di singoli crediti da riscuotere, ricompresi in circa 16 milioni di cartelle di pagamento, avvisi di accertamento e avvisi di addebito. Questi 29 milioni di singoli crediti, che ammontano in media a circa 80 miliardi di euro, sono relativi a più di 8 milioni di contribuenti”. Considerando i mesi di sospensione, l’ammontare delle gettito da recuperare si potrebbe aggirare intorno ai 50 miliardi.

La necessità di interrompere l’attività di accertamento e riscossione  è emersa in seguito alla crisi economica. Il primo provvedimento è stato il decreto legge cura Italia, che ha congelato tutto dall’inizio del lockdown (8 marzo) fino al 31 maggio. Un secondo slittamento al 31 agosto è stato stabilito con il decreto legge rilancio; mentre l’ultima data del 15 ottobre è prevista dal decreto legge agosto. La richiesta di un ulteriore posticipo arriva da diverse parti.

Fisco, no a una nuova proroga di sospensione

A chiudere le porte a una proroga della sospensione, per il momento, è stato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, secondo cui “è solo la normale ripresa graduale delle attività di riscossione”. I pagamenti richiesti, ricorda il ministro, riguardano “debiti precedenti al coronavirus”. “Abbiamo rinviato molte tasse, siamo stati fra i governi che più hanno dilazionato i pagamenti, abbiamo anche sospeso per parecchi mesi tutte le cartelle, ed ora abbiamo detto all’Agenzia delle Entrate che bisogna ripartire con gradualità”.